Torre del Greco, gioca 1500 euro di “bollette”, minaccia e va via senza pagare
Mar 04, 2024 - Giuseppe Mennella
Avrebbe giocato due “bollette” per un totale di 1500 euro e sarebbe andato via senza pagare: è l’accusa mossa nei confronti di un trentenne residente ad Arzano ed individuato dai carabinieri grazie alle telecamere di sorveglianza del punto scommesse.
Gioca bollette senza pagare: estorsione da 1500 euro
Si tratta di un fatto che sarebbe accaduto lo scorso 2 dicembre: un uomo avrebbe scommesso in un centro di via Nazionale a Torre del Greco un importo pari a 1500 euro. Ma una volta ritirate le due ricevute di giocata, il soggetto avrebbe minacciato l’addetto al banco, allontanandosi senza pagare.
Inutile il tentativo del dipendente di farsi dare il corrispettivo il denaro: alla legittima richiesta, lo scommettitore avrebbe alzato il tiro delle minacce, facendo perdere le sue tracce.
Accusato un uomo di 30 anni, potrebbe essere recidivo
Ma dall’analisi dei filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza del centro scommesse, gli inquirenti sono riusciti a risalire ad un 30enne di Arzano, fortemente sospettato di essere l’autore dell’azione che potrebbe configurarsi come una vera e propria estorsione. I militari della Sezione operativa della Compagnia di Torre del Greco, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, hanno pertanto eseguito nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Torre Annunziata su richiesta della stessa procura oplontina.
I filmati avrebbero ripreso tutta la dinamica dell’azione, così come dichiarata dal terminalista, compresi i tratti distintivi dello scommettitore che agiva a volto scoperto. Il sospettato è, al momento, accusato di estorsione: la notifica dell’atto è avvenuta nel carcere napoletano di Poggioreale, dove il soggetto sarebbe già in stato di detenzione per fatti analoghi compiuti a Piano di Sorrento.
Una circostanza che, se confermata dagli sviluppi della vicenda, aggraverebbe non di poco la situazione del trentenne di Arzano che avrebbe a suo carico l’accusa di aver reiterato il crimine per il quale è già in carcere.