Questa mattina, proprio nella giornata dedicata alle donne, a Mattino Cinque News è stato trasmesso un video che fa quasi rabbrividire. C’è Giulia Tramontano, la ragazza napoletana incinta uccisa lo scorso maggio, e Alessandro Impagnatiello, l’uomo accusato del suo omicidio nonché padre del bambino che portava in grembo: insieme celebrano il cosiddetto gender reveal, scoprendo il sesso del piccolo Thiago, quel bimbo mai nato e ammazzato nel modo più brutale insieme alla sua mamma.
Il filmato risale al marzo del 2023, soltanto due mesi prima di quel brutale assassinio che ha sconvolto l’intera comunità. L’attenzione ricade non tanto su Giulia, emozionata e sorridente, quanto su Alessandro: anche lui sembra felice, quasi al settimo cielo per la nascita di un maschietto, in una allegra atmosfera familiare, eppure in cuor suo probabilmente già sapeva che non avrebbe assistito né al prosieguo della gravidanza ne a quella nascita che forse fingeva di aspettare con gioia.
“Fa molto effetto sapere che mentre lei festeggiava, in quella giornata gioiosa e spensierata, lui le somministrava già il topicida perché era da dicembre che tentava di uccidere non solo lei ma anche il bambino” – ha spiegato la conduttrice Federica Panicucci dopo aver mostrato il video della rivelazione del sesso.
E in effetti, prima di quel giorno di festeggiamenti, già da settimane Impagnatiello metteva nel cibo di Giulia veleno per topi: è quanto emerso anche dalle ricerche sul web effettuate da lui stesso in precedenza, incentrate sul come uccidere e disfarsi del corpo di una persona.
Mentre cercava di ammazzare Giulia e il suo piccolo Thiago, però, si mostra come l’uomo più felice del mondo durante il gender reveal. Un comportamento che non può non suscitare stupore, inquietudine ma anche tanta rabbia e disgusto. Del resto, dopo averla uccisa, ha simulato anche disperazione per la scomparsa di Giulia e si è messo persino a cercarla, pur sapendo perfettamente dove si trovasse.
Il caso vuole che il filmato sia divenuto pubblico proprio l’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale delle Donne. Una Giornata e non una festa, come ci preme sottolineare e che, guardando questo video, dovrebbe spingerci ancor di più a fare di questa data non una serata da sballo ma un punto di partenza per dire basta alla sfilza di femminicidi che troppo spesso occupano le pagine di cronaca nazionale.
Facciamo di questa Giornata un’occasione di dibattito, discussione, unione per combattere le paure, le ansie, per infondere speranza, per invocare giustizia, per prendere coscienza della propria forza, per richiedere interventi drastici da parte delle autorità, per riconoscere i tanti segnali di rischio che se colti in anticipo possono bloccare sul nascere la crudeltà inaudita. Facciamolo per Giulia Tramontano, per Giulia Cecchettin e per tutte le altre vittime di violenza, con l’obiettivo di evitare che a questa dolorosa lista di nomi possano aggiungersene degli altri.