Tony Colombo e Tina Rispoli restano in carcere: è quanto deciso dalla Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi del cantante e della moglie arrestati lo scorso ottobre nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul clan Di Lauro.
Già a pochi giorni dall’arresto il Riesame di Napoli, al quale si erano rivolti i legali della coppia, aveva confermato il carcere per i coniugi accusati di aver condotto affari illeciti con il clan Di Lauro. Un sodalizio che avrebbe generato benefici per entrambe le parti: il boss, servendosi dei nomi e della notorietà della coppia, avrebbe gestito attività meno rischiose ricavandone grossi profitti, al pari dei coniugi Colombo che ne avrebbero guadagnato entrate elevate.
Nello specifico gli affari della coppia Colombo-Rispoli e il clan Di Lauro avrebbero riguardato la realizzazione di una fabbrica di sigarette, finalizzata al contrabbando delle stesse in Italia e all’estero, e il lancio di un nuovo brand d’abbigliamento dal nome dichiaratamente “mafioso”: Corleone. Ma c’è anche la realizzazione di un drink energetico, chiamato 9mm come il calibro delle armi, la gestione di supermercati nei locali di Tina Rispoli e di una boutique finalizzata alla vendita dei prodotti Corleone.
Colombo e Rispoli sono stati arrestati nel corso di un blitz dello scorso 17 ottobre che ha portato i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale ad eseguire un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 27 persone legate, secondo gli inquirenti, agli esponenti del clan di Secondigliano.