AstraZeneca ha ammesso che il suo vaccino anti Covid Vaxzevria può causare un effetto collaterale anche grave come la trombosi con trombocitopenia, anche se specifica “in casi molto rari”. La multinazionale lo ha riconosciuto per la prima volta, nell’ambito di una class action che prende in esame 51 casi, tuttavia il nesso causale tra la somministrazione di Vaxzevria e i danni accusati deve essere dimostrato per ogni singola persona.
Astrazeneca ha dunque contestato le richieste di risarcimento, pur riconoscendo che il suo vaccino contro il Covid può causare la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). A riportare la notizia è il quotidiano inglese Telegraph, che si sta interessando alle 51 cause promosse da altrettanti tra vittime e familiari di persone che si sono ammalate o sono decedute dopo aver ricevuto il vaccino. La casa farmaceutica precisa che “Si ammette che il vaccino può, in casi molto rari, causare TTS. Ma il meccanismo causale non è noto. Inoltre la sindrome da trombosi con trombocitopenia può verificarsi anche in assenza del vaccino Astrazeneca (o di qualsiasi altro vaccino)”.
Gli avvocati dei querelanti non solo sostengono una correlazione tra vaccino e trombosi, ma parlano di preparato difettoso dall’efficacia ampiamente sopravvalutata. È su questo che si gioca la partita e la richeista di risarcimento, che complessivamente si aggira intorno ai 100 milioni di sterline. L’OMS, dal canto suo, conferma la sua posizione ribadendo che il vaccino Vaxzevria è sicuro per gli individui di età superiore ai 18 anni, con l’effetto collaterale possibile ma in rari casi. Il risultato pratico di tale ammissione è, al momento, quello di dover riportare la trombosi con trombocitopenia tra i possibili effetti collaterali nel foglietto illustrativo del vaccino.