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LO STUDIO/ Chi vince al Superenalotto diventa più povero entro 24 mesi: cosa succede al cervello

Chi vince al Superenalotto o comunque riesce ad aggiudicarsi jackpot milionari attraverso il gioco d’azzaro diventa più povero di prima entro 24 mesi. Grazie ad una schedina acquistata a via Toledo, il 6 milionario torna a Napoli dopo 14 anni per la gioia del fortunato che aveva puntato 2 euro.

Chi vince al Superenalotto diventa più povero di prima in 24 mesi

In tali occasioni, apprendendo la notizia, non si può non provare un po’ di sana invidia o immaginare cosa avremmo con quei soldi fatto al posto di chi è riuscito a centrare il jackpot. In realtà però, se andiamo a scoprire cosa dicono gli esperti e le statistiche, scopriamo che – è il caso di dirlo – non è tutto oro ciò che luccica.

Lo studio del CNR

Uno studio del CNR del 2017 dal titolo Consumi d’azzardo mette in luce come reddito e cultura non sono correlate all’intensità dei comportamenti del gioco d’azzardo. Il fatto che le persone di ogni provenienza e censo continuino a giocare spiega molto dell’irrazionalità del cervello nei confronti del denaro. Le possibilità di vincita sono prossime allo zero, ma ciò nonostante un vincitore prima o poi esce fuori. Cosa succede a chi è stato baciato dalla fortuna? L’evidenzia scientifica dimostra che l’87% dei vincitori diventano più poveri di prima entro 24 mesi. Meno di due anni per prosciugare tutto e, non solo, peggiorare la condizione di partenza.

I vincitori milionari perdono il controllo

Ciò accade per la perdita totale del controllo quando si incassano somme inattese: la propensione al rischio cambia radicalmente e, spesso, vengono spese cifre inaudite per continuare a giocare e cercare di vincere ancora. Non mancano infatti le notizie di doppie vincite milionarie al Gratta e Vinci, a dimostrazione che una prima vincita non basta a considerare esaurita la propria fortuna, portando ad investire ancora nel gioco d’azzardo. Ma non si può vincere sempre, così il denaro presto o tardi finisce, solitamente entro i due anni.

Entra in gioco una visione di sé irreale, che porta a investimenti ciechi ed a spese folli come se si attingesse ad un pozzo inesauribile. La programmazione non esiste, si pensa solo a godere il momento e il nuovo stato di milionario. Senza accorgersene, il conto corrente si prosciuga e restano i debiti, che non si riusciranno a pagare poiché non vi è una fonte di entrate adeguata che dipende da fattori come ad esempio l’attività lavorativa.

Napoletano, 365 giorni l'anno.