Da Napoli la “superimmunoterapia” contro i tumori, sopravvivenza al 72% nei casi gravi: lo studio
Mag 31, 2024 - Veronica Ronza
Paolo Ascierto
Napoli continua ad eccellere nell’ambito della ricerca oncologica con un altro traguardo raggiunto dal professor Paolo Ascierto, dell’Istituto Pascale, che si è reso protagonista al meeting annuale dell’Asco, in corso a Chicago, con i risultati di uno studio da lui guidato sulla combinazione di tre farmaci immunoterapici contro il melanoma che aumenterebbe le speranze di sopravvivenza.
Da Napoli tris di farmaci contro il melanoma: lo studio di Ascierto
L’oncologo del polo partenopeo, all’interno dello studio intitolato RELATIVITY-048, avrebbe evidenziato la possibilità di dotare i pazienti di una “superimmunoterapia” tramite un mix di tre farmaci – nivolumab, relatlimab e ipilimumab – che aumenterebbero i livelli di sopravvivenza fino al 72% nei casi gravi più del 20% di quanto farebbero i farmaci somministrati da soli o in coppia.
I tre farmaci, da utilizzare contemporaneamente, sono tutti inibitori del checkpoint immunitario, in grado cioè di togliere i “freni” al sistema immunitario contro il melanoma. I risultati preliminari dell’elaborato sono stati appena presentati al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology di Chicago.
La ricerca, guidata da Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del Pascale, è stata condotta in collaborazione con le università di Zurigo, di Aix-Marseille, di Losanna, di Oxford e del The Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center della Johns Hopkins Medicine.
Lo studio ha coinvolto 46 pazienti con melanoma avanzato di età media pari a 61 anni che hanno ricevuto la tripla combinazione di farmaci per una durata media di 5 mesi per poi essere seguiti in media per 49,4 mesi. Questi i risultati registrati dal team, annunciati dal dottor Ascierto: “Abbiamo registrato un tasso di sopravvivenza alla malattia del 72% a 4 anni, superiore a quello osservato con altri regimi terapeutici che prevedono la somministrazione di due immunoterapici. Nel 20% dei pazienti abbiamo registrato una remissione completa”.
“Sono dati preliminari ma molto incoraggianti che riguardano pazienti con forme di melanoma avanzato inoperabile, con presenza anche di metastasi epatiche e cerebrali, quindi con una prognosi piuttosto sfavorevole. Nel nostro studio la tripletta di immunoterapici si è dimostrata promettente, ottenendo circa il 60% di risposte e merita certamente di essere indagata in studi clinici più ampi” – ha continuato.
“Sorprendentemente, la tossicità è quasi sovrapponibile a quella del trattamento in combinazione di due immunoterapici, ipilimumab-nivolimab, e non sono emersi ulteriori eventi avversi. Il nostro è uno studio preliminare che ha coinvolto un numero limitato di pazienti. Per questo motivo i risultati vanno interpretati con cautela e andrebbero confermati in studi più ampi, che potrebbero consentirci anche una maggior precisione sulla selezione dei pazienti che trarrebbero il maggior beneficio da questa tripla combinazione” – ha concluso.
