I grandi conoscitori del calcio ripetono sempre un mantra: non conta tanto il modulo, che alla fine è soltanto una questione di numeri, ma come si muovono i giocatori in campo. Una regola che può andar bene per i campionati, ma che trova la sua eccezione quando si parla di nazionale, visto il pochissimo tempo a disposizione dei mister per preparare la squadra. Lo sa bene Spalletti che, nonostante il clamoroso scudetto vinto col Napoli, sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di abbandonare il modulo che ha fatto le sue fortune: il 4-3-3.
Il modulo, si sa, dipende sempre da chi va in campo. Un vero allenatore, infatti, sa mettere da parte le proprie convinzioni e adattarle alla “materia prima” che si ritrova fra le mani. Spalletti sta pensando di fare proprio questo, anche se oramai manca pochissimo all’inizio di Euro2024. Nello specifico, sta valutando la possibilità di abbandonare la difesa a 4 e di passare a quella a 3, e non lo sta facendo per sfizio o per la voglia di rischiare.
Ci sono dei motivi più che validi alla base di questa possibile decisione. Primo fra tutti, la necessità di sfruttare al massimo il potenziale dei calciatori tricolori che meglio hanno reso quest’anno, come Bastoni e Acerbi, insieme a Dimarco e (forse) Darmian. In sintesi, Spalletti affiderebbe le chiavi della difesa quasi interamente allo zoccolo duro interista, che quest’anno ha blindato la porta di Sommer, facendo transitare soltanto pochi spifferi. Non a caso, sono soltanto 20 i gol subiti dall’Inter a 90 minuti dalla fine del campionato di Serie A.
Un altro motivo è trovare la chiave giusta per scardinare un torneo che non sembra essere molto favorevole alla compagine tricolore. L’Italia non rientra infatti tra le favorite nelle quote Europei proposte dalle piattaforme online di settore. La nostra nazionale è sesta in questa graduatoria, e di fronte si trova oggettivamente delle squadre ben più attrezzate, come l’Inghilterra, la Francia, la Germania, il Portogallo e la Spagna. La parola d’ordine dovrà essere concretezza, e sono pochi i moduli capaci di offrire una tenuta difensiva paragonabile al 3-4-2-1, che in fase di ripiegamento si trasforma di fatto in una difesa a 5.
Ad oggi sembra di sì, considerando le ultime amichevoli giocate (non benissimo) dall’Italia col 3-4-2-1, ma potrebbero essere stati dei semplici esperimenti. I dubbi sul modulo sono ancora più vivi che mai, ma occorre ricordare anche un altro fatto: il 4-3-3 è un sistema di gioco che può dare ottimi risultati, e che non a caso ha permesso all’Italia di guadagnare il pass e di qualificarsi per Euro2024. Di contro, la difesa a 3 valorizzerebbe anche altri giocatori importanti della nostra nazionale, come nel caso di Raspadori, di Buongiorno, di Colpani e di Pellegrini. Soprattutto consentirebbe a Dimarco di sganciarsi in avanti con maggiore tranquillità, così da poter sfruttare al massimo le sue qualità offensive, proprio come accade con la maglia interista.