Bonus Campi Flegrei, fino a 900 euro al mese alle famiglie: a chi spetta il contributo e come funziona

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A meno di un mese dalla scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registrata ai Campi Flegrei, con una nota della Regione Campania sono state definite le spese ammissibili e le modalità di erogazione di un vero e proprio bonus economico che sarà conferito alle famiglie che, a seguito del violento sisma, sono state sgomberate dagli edifici danneggiati.

Bonus Campi Flegrei, fino a 900 euro alle famiglie: a chi spetta

“Sulla scorta di quanto avvenuto in contesti emergenziali e dei provvedimenti assunti, d’intesa con il Dipartimento di Protezione Civile, la Prefettura di Napoli e i Comuni interessati, sono stati autorizzati sostegni ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità” – si legge nella nota diffusa dalla Regione Campania.

Il contributo, offerto mensilmente per offrire ai cittadini l’opportunità di munirsi di una autonoma sistemazione, è stabilito come segue: 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei familiari composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità, fino ad un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità.

Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concedibile un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati, anche oltre il limite massimo di euro 900,00 mensili previsti per il nucleo familiare.

“I benefici economici sono concedibili a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile o di evacuazione, e sino a che non si siano realizzate le condizioni per il rientro nell’abitazione, ovvero si sia provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilità, e comunque non oltre i sei mesi” – si precisa nella nota.

“Il contributo non può essere riconosciuto nell’ipotesi in cui l’amministrazione comunale assicuri la fornitura, a titolo gratuito, di alloggi. Si evidenzia, inoltre, che il contributo potrà eventualmente essere riconosciuto anche a coloro che hanno usufruito della sistemazione alberghiera: in tal caso, con decorrenza dalla data di uscita dalle relative strutture”.

“Si ricorda, infine, che è cura dei Comuni provvedere allo svolgimento di ogni attività istruttoria propedeutica all’individuazione dei beneficiari, al monitoraggio della permanenza dei necessari requisiti ed all’erogazione dei contributi alle suddette famiglie, previo espletamento delle necessarie verifiche istruttorie”.

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