La Campania è centro d’eccellenza d’Italia per la cura di una rara malattia: c’è un nuovo farmaco

Ospedale Cardarelli


La Campania si conferma centro d’eccellenza d’Italia per la cura di una rara e debilitante malattia che, stando ai dati, negli ultimi anni registra un aumento di casi: si tratta delle vasculiti anca-associate, patologia autoimmune caratterizzata da un’infiammazione dei vasi sanguigni che può compromettere organi vitali ma che, ad oggi, può essere contrastata con un nuovo ed efficace farmaco.

Vasculiti: Campania centro d’eccellenza d’Italia per la cura

Le vasculiti in questione rappresentano una forma molto rara della malattia ma tendono ad intaccare le funzionalità vitali arrivando a danneggiare reni, polmoni, pelle, cuore, occhi, apparato otorinolaringoiatrico, distretto gastrointestinale e sistema nervoso. La malattia colpisce non più di 100 abitanti su un milioni ma alcuni studi recentemente pubblicati avrebbero suggerito un incremento del numero annuale di nuovi casi di circa 1.5 volte.

A guidare il comparto medico nazionale nel trattamento della malattia è la Campania con i suoi otto centri specializzati, dislocati nel modo seguente: Vanvitelli, Federico II, Cardarelli, San Giovanni Bosco, Azienda Ospedaliera dei Colli, Ospedale del Mare a Napoli, Ruggi D’Aragona a Salerno e Sant’Anna e San Sebastiano a Caserta.

Al momento la speranza si lega ad un nuovo farmaco, Avacopan, prima terapia mirata disponibile in Italia, capace di bloccare il recettore di una proteina presente nel sangue che fa parte del sistema immunitario, riducendo così l’infiammazione dei vasi sanguigni e attenuando i sintomi della malattia.

“Avacopan è la molecola di un farmaco orale che è stato sviluppato per il trattamento delle due forme più comuni di vasculiti anca-associate, granulomatosi con poliangioite e poliangioite microscopica e reagisce bloccando una parte del sistema del complemento, coinvolto nelle reazioni infiammatorie” – ha spiegato il professore Francesco Ciccia, direttore dell’U.O.C di Reumatologia dell’Università Luigi Vanvitelli.

“Inibendo l’attività del recettore C5a, Avacopan mira a ridurre l’infiammazione e a mantenere il controllo della risposta immunitaria, ,che è alterata nelle vasculiti. Con Avacopan si è notato una remissione della malattia a 26 e 52 settimane attestandosi come farmaco superiore alla terapia standard. Il farmaco è rimborsabile dall’8 giugno” – ha concluso.

Un grande passo in avanti, dunque, se si considera che la vasculite si manifesta con sintomi forti e soprattutto invalidanti quali dolore, depressione, spossatezza, isolamento e astenia. In più si tratta di una malattia progressiva che può peggiorare ulteriormente nel corso del tempo.

“I pazienti affetti da vasculiti anca-associate sono a rischio di complicanze sia per le conseguenze dirette e indirette della malattia, sia per gli effetti collaterali delle terapie. Le vasculiti anca sono malattie complesse che richiedono spesso un approccio multidisciplinare che coinvolge reumatologi, nefrologi, pneumologi e altri specialisti per garantire una gestione completa e integrata della malattia” – ha commentato il professore Alfonso Oriente dell’U.O.C di Reumatologia dell’Università Federico II di Napoli.

“Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo e adeguato possono contribuire a migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti affetti da queste patologie autoimmune. E in questo la Campania fa scuola in Italia con una sua rete reumatologica, un sistema integrato di cure e servizi costituita da un insieme di ospedali, ambulatori reumatologici, centri di riabilitazione, centri di ricerca e altri enti sanitari che collaborano per garantire agli individui affetti da patologie reumatiche un accesso tempestivo e di qualità alle diagnosi, alla terapia e al follow-up”.

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