Campania, Sicilia e Lazio sono finite al centro di indagini da parte del Ministero dell’Istruzione. Nell’occhio del ciclone i cosiddetti ‘diplomifici’, vere e proprie fabbriche della maturità che in pochi mesi consentono incredibili salti dalla prima classe fino all’esame di Stato senza rispettare i criteri alla base della didattica, ma solo grazie al pagamento di ingenti somme di denaro.
Il costo di un diploma varia da 4 mila a 8 mila euro: gli ispettori hanno già avviato le procedure per la revoca della cosiddetta ‘parità’ per ben 47 delle 70 scuole revisionate.
Il mercato dei diplomi produce ogni anno un giro d’affari di circa 50 milioni di euro: in alcune scuole napoletane addirittura figuravano iscritti provenienti dalla Svizzera.
Gli ispettori hanno constatato in molti casi l’assenza di requisiti come la frequenza obbligatoria, l’abilitazione all’insegnamento e la regolarità dei contratti di alcuni docenti, nonché la formazione di un numero cospicuo di quinte classi collaterali, non omogenee rispetto a quelle precedenti. In parole povere, accedendo tramite pagamento di diverse migliaia di euro a queste scuole, si possono saltare tutti gli anni scolastici, ritrovandosi in pochi mesi dalla prima alla quinta, fino all’esame di maturità.
Il record degli iscritti alle scuole paritarie che quest’anno si presenteranno agli esami di Stato è detenuto dalla Campania: addirittura il 30% dei suoi maturandi proverrà dal privato.