Un meridionalista napoletano alla Maturità, chi è Giuseppe Galasso: da facchino a politico di spicco


Tra le tracce della prima prova di italiano per gli esami di maturità 2024 spunta il nome di Giuseppe Galasso, un noto storico, giornalista e politico napoletano, esponente di punta del Meridionalismo contemporaneo.

Chi è Giuseppe Galasso, politico napoletano tra le tracce della Maturità

Con un brano tratto da Storia d’Europa, Galasso è uno degli autori proposti alla maturità per l’analisi e la produzione di un testo argomentativo (tipologia B). Una traccia di ambito storico-politico che spinge gli studenti a trattare l’era della guerra fredda, riflettendo sull’uso delle armi atomiche.

Giuseppe Galasso, nato a Napoli il 19 novembre 1929 e scomparso a Pozzuoli nel 2018 all’età di 89 anni, si è distinto nel corso della sua vita per aver intrapreso la carriera politica ma anche quella accademica e giornalistica, ponendosi sempre come strenuo sostenitore del Meridionalismo, offrendo preziosi contributi sullo studio delle condizioni del Sud prima dell’annessione al Regno d’Italia.

Figlio di un artigiano vetraio, è rimasto orfano di madre nel 1941, quando aveva solo 12 anni, e per aiutare il padre nel mandare avanti la famiglia, nonostante la sua giovane età, ha svolto diversi lavori, facendo anche da “sguattero” e facchino. L’immenso amore per la lettura lo ha portato, però, a non abbandonare mai gli studi: a Napoli ha preso l’abilitazione magistrale e poi la licenza liceale da privatista al Liceo Umberto I.

Si è laureato in storia medievale e successivamente in Lettere presso l’Università Federico II. Dopo aver vinto una borsa di studio dall’Istituto Italiano per gli Studi Storici, di cui sarebbe poi divenuto segretario, ha iniziato ad insegnare come docente universitario tra Salerno, Cagliari e Napoli.

Nel corso del suo percorso accademico è stato eletto preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo federiciano, presidente della Società Napoletana di Storia Patria, membro del consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, presidente della Biennale di Venezia, socio dell’Accademia dei Lincei.

In ambito politico è stato un esponente del Partito Repubblicano Italiano, consigliere comunale a Napoli e anche assessore alla Pubblica Istruzione. Ha svolto anche l’incarico di deputato alla Camera per il Partito Repubblicano e di sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.

Agli impegni accademici e politici, Galasso ha intrecciato anche un’intensa attività giornalistica, in veste di editorialista e di protagonista di dibattiti culturali. Si sarebbe dedicato alla stesura di testi storici-politici fino alla morte: Sabino Cassese ha raccontato che anche la sera prima del decesso Galasso avrebbe lavorato ad un testo.

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