Napoli prima d’Italia per i disturbi allo stomaco. Paziente operata: “Sono rinata. Persi 30 kg”


Una vera e propria rivoluzione giunge dall’ospedale Fatebenefratelli di Napoli che lancia un nuovo dispositivo medico in grado di risolvere definitivamente i disturbi da reflusso gastroesofageo grave quali bruciore di stomaco, dolore toracico, rigurgiti. Un altro primato per la città partenopea, prima in Italia a ricorrere a questa nuova metodica.

Stomaco, Napoli prima in Italia: nuovo dispositivo al Fatebenefratelli

L’innovativo dispositivo medico, RefluxStop, delle dimensioni di una moneta da un euro, è un cuboide di silicone che si inserisce nella parte superiore dello stomaco tramite laparoscopia e consente di risolvere definitivamente il disturbo da reflusso senza causare effetti collaterali.

Per i primi 25 pazienti trattati in Campania, affetti da reflusso gastroesofageo grave, ha vinto la sfida più importante: da un anno non soffrono più di bruciore di stomaco, dolore toracico, rigurgiti. La loro qualità di vita è migliorata così come si è ridotto il rischio di complicazioni gravi come ulcerazione, stenosi ed esofago di Barrett.

Le prime procedure chirurgiche di tutta la regione sono state effettuate all’ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, primo ospedale d’Italia a ricorrere a questo nuovo strumento all’inizio dello scorso anno. L’intervento è mininvasivo e dura circa un’ora, il dispositivo è reversibile dunque, qualora non dovesse funzionare, può essere tranquillamente rimosso. La terapia è approvata in Europa e rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale.

“RefluxStop è un nuovo e innovativo dispositivo medico che riesce a ripristinare la normale funzione dello sfintere esofageo mantenendolo nella posizione e alla distanza corretta in addome. Rispetto ad altre pratiche chirurgiche, con questa tecnica l’esofago non subisce costrizioni e gli effetti collaterali che si riscontrano con gli approcci chirurgici standard vengono del tutto evitati” – ha spiegato il dottor Adolfo Renzi, responsabile della U.O.S di Chirurgia Laparoscopica e mini-invasiva e di alta specializzazione in patologie funzionali dell’esofago e del colon afferente alla U.O.C di Chirurgia Generale del Fatebenefratelli.

Una vera e propria svolta di vita per le persone affette da questa invalidante patologia che possono ritornare a vivere la quotidianità serenamente come è successo ad Annamaria Aiello, tra i 25 pazienti a cui nell’ultimo anno è stato impiantato il nuovo dispositivo. La 36enne ha, infatti, raccontato: “Sono rinata. Dopo l’intervento non ho più bruciori di stomaco, non ho apnee notturne, non soffro più di tachicardia, non ho più la tosse”.

Per due anni ho creduto di morire di infarto, il cuore se ne andava per conto suo, il battito cardiaco arrivava a toccare anche i 140 al minuto. E per non parlare della tosse stizzosa e i dolori alla bocca dello stomaco che mi costringevano a dormire seduta. In realtà non ero una malata di cuore e non avevo nemmeno la polmonite, avevo solo il reflusso gastroesofageo”.

“Da quando mi hanno impiantato il nuovo dispositivo ho perso anche 30 chili. Pesavo 120 chili, ora ne sono 90. Per sopperire ai dolori di stomaco prima mangiavo continuamente. Ora faccio un’alimentazione più sana. A farmi ingrassare era anche lo stress dovuto ai dolori continui”.

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