Presentato a Napoli il nuovo farmaco che si inietta nel tumore: riduce morte e recidive
Lug 11, 2024 - Veronica Ronza
Si apre oggi a Napoli la prima edizione di INNOVATE, il congresso dedicato all’immunoterapia neoadiuvante che riunisce ricercatori provenienti da tutto il mondo e che dà spazio alla presentazione, a cura dell’oncologo del Pascale Paolo Ascierto, di un nuovo farmaco che, iniettato direttamente nel tumore, riduce il rischio di morte e di recidive.
Presentato a Napoli il farmaco che si inietta nel tumore
Ha preso il via il primo congresso INNOVATE – International Neoadjuvant Immunotherapy Across Cancers che si sta svolgendo a Napoli con la partecipazione dei più grandi ricercatori impegnati nella ricerca clinica e traslazionale sull’immunoterapia neoadiuvante, ovvero quella che si somministra prima dell’intervento chirurgico, con l’obiettivo di evidenziare aspetti clinici, progressi, approcci di ricerca innovativi, nonché possibilità di collaborazione e opportunità di armonizzare gli approcci tra tumori diversi.
Al centro dell’evento lo studio PIVOTAL, coordinato dall’ospedale universitario Schleswig-Holstein di Kiel, in Germania, che ha messo in evidenza l’efficacia del farmaco immunoterapico DAROUMUN (di Philogen, un’azienda italo-svizzera) che somministrato prima dell’intervento, iniettato direttamente nel tumore, ha ridotto del 41% il rischio di recidiva o morte e del 40% la comparsa di metastasi a distanza.
“Lo studio PIVOTAL è il primo randomizzato di Fase III in cui un farmaco locoregionale mostra una superiorità come terapia neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico di rimozione del melanoma, rispetto alla sola chirurgia, anche nella riduzione della comparsa di metastasi distanti, mostrando così un’efficacia sistemica“ – ha commentato Paolo Ascierto, presidente del congresso, nonché presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli.
“Un’altra importante novità è che a beneficiare di questo trattamento non sono solo i pazienti che non avevano ricevuto prima alcuna terapia ma anche coloro che sono stati precedentemente trattati con l’immunoterapia. Questo significa che con DAROMUN è possibile offrire ai pazienti con melanoma localmente avanzato un’ulteriore opportunità terapeutica. Il trattamento si è anche dimostrato capace di ridurre il rischio della comparsa di metastasi distanti del 40% rispetto alla sola chirurgia“ – ha concluso.
Lo studio PIVOTAL ha coinvolto 256 pazienti affetti da melanoma localmente avanzato resecabile, reclutati in 22 centri clinici in Germania, Italia, Francia e Polonia. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: quelli appartenenti al primo sono stati sottoposti direttamente all’intervento, quelli del secondo hanno ricevuto un’iniezione di DAROMUN per 4 settimane prima dell’operazione.
Dopo aver seguito i pazienti per una media di 21,2 mesi, i ricercatori hanno registrato una riduzione del 41% delle recidive in coloro che hanno ricevuto l’iniezione nella massa tumorale rispetto ai pazienti trattati con la sola chirurgia. Un risultato attribuibile al DAROMUN, dato dalla combinazione di due citochine, l’interleuchina 2 (IL2) e il fattore di necrosi tumorale (TNF), in grado, se somministrate insieme, di innescare localmente una risposta immunitaria che ha anche effetti a distanza.
“Con grande entusiasmo abbiamo annunciato i risultati positivi emersi dal nostro studio PIVOTAL nel melanoma resecabile localmente avanzato. I dati fanno ben sperare per la possibile adozione di DAROMUN per via intralesionale come trattamento neoadiuvante. Abbiamo sottomesso all’EMA la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio per DAROMUN nella speranza di poter offrire ai pazienti con melanoma localmente avanzato, anche per coloro già pre-trattati con immunoterapia sistemica, una nuova opzione terapeutica” – ha spiegato Dario Neri, amministratore delegato di Philogen.