Un compleanno amaro per Leopoldo Mastelloni, l’attore napoletano che soffia oggi le sue 79 candeline denunciando ancora una volta la situazione di povertà che lo accompagna da qualche tempo, dopo essere uscito di scena sia dal teatro che dalla televisione.
Lo stesso Mastelloni, attraverso un comunicato stampa, ha sottolineato: “Ringrazio Dio per la salute e il pubblico per l’affetto ma non pensavo che la mia vecchiaia sarebbe stata così. Terrorizzante. Davanti vedo l’abisso. Sono stato cancellato dal teatro, depennato. Non lavoro e ne avrei bisogno, la piccola pensione non mi basta a pagare affitto e bollette. La legge Bacchelli? Per il momento mi è stata negata anche se ho due valigie di documentazioni”.
L’attore, ormai da tantissimi anni, non fa più parte del mondo dello spettacolo. Un lungo esilio cominciato nel 1984 quando fu allontanato dalla Rai per essersi lasciato scappare una bestemmia durante una puntata di Blitz. Già in passato aveva denunciato le sue difficili condizioni economiche, svelando di ricevere solo 625 euro di pensione al mese.
In suo appoggio sono intervenuti il deputato Francesco Emilio Borrelli, il consigliere della Municipalità II Pino De Stasio e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che hanno dichiarato: “Ha dovuto subire un lungo ed ingiusto castigo, nonostante la sua storia e il suo immenso valore artistico, per una bestemmia quando oggigiorno in certi spettacoli le parolacce le si dicono di proposito per tentare di strappare una facile risata”.
“Si preferisce, in certi ambienti, promuovere la non-cultura e artisti e performer scadenti piuttosto che veri attori ed artisti (con la A maiuscola) purché sappiamo compiacere, adulare e prostrarsi davanti ad autori e dirigenti. Ha dovuto subire troppo, ora almeno si rimedi dandogli la possibilità di vivere dignitosamente“.
“Rivolgerò personalmente un appello al ministro Sangiuliano affinché venga accolta la richiesta di Leopoldo Mastelloni per la Legge Bacchelli. Merita di poter vivere con una vecchiaia dignitosa“ – ha concluso il deputato Borrelli.