“Nonna, servono 5 mila euro”, truffa nel Napoletano: l’anziana consegna tutti i suoi averi


Ancora una truffa ai danni di un’anziana di Pianura che avrebbe consegnato gioielli e oro ad uno sconosciuto nella speranza di tirare fuori dai guai sua figlia: tramite una telefonata, infatti, i malviventi si sarebbero spacciati per suo nipote, in cerca di soldi per liberare sua madre da un presunto arresto.

“Nonna, mamma è in arresto”: truffa all’anziana di Pianura

Sono ormai all’ordine del giorno le truffe agli anziani attuate con la consueta tecnica ormai sempre più sofisticata e consolidata: si parte dalla telefonata di un complice che si finge parente della vittima designata (di cui si sono prese informazioni o scelta a caso lanciando la rete nel mucchio), un’altra persona si reca presso l’abitazione dell’obiettivo per ritirare contati o gioielli che servirebbero proprio al presunto familiare della vittima.

L’ultima vittima è una donna di Pianura, agganciata con una telefonata da parte di un sedicente nipote che le chiedeva 5 mila euro per liberare sua madre, arrestata per non aver pagato una fornitura di computer. In breve tempo alla porta dell’anziana avrebbe bussato un 30enne con il volto camuffato da una coppola e dagli occhiali scuri da sole: a lui avrebbe consegnato gioielli e preziosi, al posto dei contanti che non aveva, per far scarcerare la figlia.

Ovviamente non è mai avvenuto alcun arresto, come la donna stessa ha avuto modo di constatare dopo le lo sconosciuto è scappato via con il bottino. Il figlio della vittima, dopo aver sporto denuncia ai carabinieri, si è rivolto al deputato Francesco Emilio Borrelli sottolineando: “Questo è il delinquente che ha derubato mia mamma, una povera donna indifesa ed anziana che da anni vive di stenti. Questi farabutti debbono essere fermati e per questo vorrei venisse divulgato il video, per far sì che altre povere persone non facciano lo stesso di mia mamma che ora sta molto male per quanto accaduto”.

“Quello che le Istituzioni possono fare per contrastare il fenomeno è mettere in atto un piano di prevenzione che deve prendere soprattutto una chiara e corretta informazione alle potenziali vittime. Bisogna fornire una sorta di vademecum organizzando magari dei comizi e dei libretti da distribuire” – ha dichiarato Borrelli.

“L’altro passo è quello di prevedere condanne molto severe per chi viene pizzicato a mettere in atto una truffa. È gente senza scrupoli. Rivolgiamo un appello: prima di fare qualsiasi cosa, contattate sempre i familiari dal vostro telefono e non vi fidate mai degli estranei né delle voci al cellulare se non provengono da numeri a voi conosciuti” – ha concluso.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI