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Siccità, il flagello mette in ginocchio il pianeta. Cosa si fa in Campania per proteggere l’acqua

La siccità, dunque la carenza di piogge ed umidità in un determinato territorio per un certo periodo di tempo, comporta una scarsità della risorsa idrica che si traduce in una serie di disagi e criticità dal notevole impatto: mancanza di acqua per le coltivazioni e gli allevamenti, eventuale razionamento, l’aumento vertiginoso del prezzo di frutta e verdura ma anche di carne, latte e latticini, la morte della vegetazione e della fauna di fiumi e laghi, la perdita di biodiversità. Un fenomeno sempre più frequente e devastante, con effetti che si fanno sentire in molte zone del mondo. In Italia sono tantissime le aree che versano, specialmente in estate, in condizioni di estrema difficoltà: tra queste le regioni del Nord, la Sicilia centrale, parte della Sardegna, ultimamente perfino la provincia di Caserta.

Le cause della siccità

La siccità si verifica quando una regione riceve meno precipitazioni di quelle necessarie per soddisfare i bisogni umani e ambientali per un periodo prolungato. Le cause principali possono essere suddivise in due categorie: naturali e antropiche.

Tra le prime ci sono ad esempio le variazioni climatiche naturali, come i cicli di El Niño e La Niña, che influenzano i modelli di precipitazione in tutto il mondo e possono portare a una riduzione delle precipitazioni in alcune aree. Vi sono poi i cambiamenti a lungo termine del clima, ossia le oscillazioni climatiche naturali come i cicli solari o le variazioni naturali della temperatura della superficie terrestre, le quali possono influenzare la distribuzione delle piogge su lunghi periodi, contribuendo alla siccità in certe regioni.

Ma anche l’uomo ha un impatto significativo sull’intensificazione della siccità: le sue attività hanno portato a cambiamenti climatici globali, alterando i modelli meteorologici e aumentando la frequenza e l’intensità delle siccità. Aumento delle emissioni di gas serra, la deforestazione, la cattiva gestione del territorio, l’urbanizzazione e la cementificazione incontrollate e non pianificate, l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche aggravano ulteriormente la situazione, riducendo la capacità della terra di trattenere l’acqua. C’è infine il ruolo dell’inquinamento delle risorse idriche, che riduce la quantità di acqua disponibile per l’uso umano e agricolo. Inoltre, il cambiamento nell’uso del suolo, come la trasformazione delle aree umide in terreni agricoli o urbani, può ridurre la capacità di un’area di immagazzinare e rilasciare acqua in modo naturale.

Siccità

Gli effetti della siccità

La siccità ha conseguenze devastanti, sia per l’ambiente che per l’umanità, a breve e a lungo termine. Dalle crisi agricole allo stress idrico con la competizione tra diversi settori (agricoltura, industrie, uso domestico) e diverse regioni, dai conflitti sociali e politici alle ripercussioni sul turismo e l’economia fino all’impatto sulla salute umana. L’acqua è perciò un elemento essenziale alla vita secondo molteplici aspetti, non solo strettamente biologici, anzi. La carenza della risorsa idrica potrebbe portare all’abbandono di alcune zone divenute aride, a migrazioni di massa, allo scoppio di conflitti.

Cosa può (e deve) fare l’uomo contro la siccità

Le cause naturali e antropiche spesso interagiscono tra loro, rendendo la siccità un fenomeno complesso e multifattoriale. Per mitigare i suoi effetti, è cruciale adottare un approccio integrato che includa sia la protezione dell’ambiente naturale che la gestione sostenibile delle risorse idriche: pratiche virtuose e comportamenti volti alla conservazione e protezione delle risorse idriche.

Tra queste vi sono sicuramente la riduzione delle emissioni di gas serra, la difesa delle foreste e la riforestazione, la protezione delle zone umide e degli ecosistemi naturali, seguire pratiche agricole sostenibili ed efficienti, investire in tecnologia e nella ricerca per prevedere la siccità, monitorare la risorsa idrica in tempo reale, gestirla e proteggerla. È fondamentale poi conservare l’acqua adottando pratiche quotidiane per ridurre lo spreco d’acqua, come l’utilizzo di rubinetti a basso flusso, la raccolta dell’acqua piovana e la scelta di elettrodomestici efficienti dal punto di vista idrico.

La tutela della risorsa idrica nel nostro territorio

È in quest’ultimo aspetto che si inserisce l’attività di GORI S.p.A., l’azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato in 75 comuni della Campania, che grazie al progetto Azioni per l’acqua ha ottenuto risultati estremamente rilevanti per la tutela della risorsa.

“Azioni per l’Acqua: proteggiamo il futuro” è un progetto nel quale sono confluite tutte le azioni del gestore finalizzate al risparmio idrico, in linea agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU. Quest’ultima, formata a sua volta da 17 obiettivi complessivi, è un programma di azioni per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Con questo, ed altri progetti, Gori sta contribuendo alla salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti e, in particolare, al raggiungimento degli obiettivi 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture), 11 (Città e comunità sostenibili), 13 (Lotta contro il cambiamento climatico), 17 (Partnership per gli obiettivi).

Come si legge nel Bilancio di Sostenibilità 2023 di Gori, “Rispetto allo scorso anno l’azienda è riuscita, a parità di acqua erogata, ad evitare di prelevare oltre 13 milioni di metri cubi tutelando la risorsa idrica. A partire dal 2018, il costante impegno di Gori in questa azione volta alla tutela della risorsa ha evitato di prelevare 43 milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 50% dell’erogato dell’ultimo anno”.

I risultati contro le perdite idriche e gli obiettivi

Sono diverse le iniziative particolari che concorrono a sviluppare il progetto Azioni per l’Acqua e realizzare il traguardo prefissato, ossia quello, appunto, della tutela della preziosissima risorsa idrica. Prima di tutto ci sono gli interventi contro le perdite, sia quelle apparenti (ad esempio, volumi autorizzati e non misurati, volumi di servizio, volumi prelevati illegalmente, errori di misura) che quelle fisiche o reali (perdite evidenti e perdite occulte). Gori ha perciò intrapreso le attività di distrettualizzazione che prevedono, tra le altre cose, l’installazione di sistemi smart per la telemisura e la sostituzione delle condotte oramai obsolete. In tal modo, se nel territorio di competenza di Gori nel 2018 le perdite idriche registrate ammontavano al 54,2%, oggi la dispersione idrica è arrivata al 42,09% registrando una riduzione dell’11,30%. L’obiettivo, al 2025, è quello di ridurre ulteriormente le perdite portandole al 27%.

Il risparmio di energia come positivo “effetto collaterale”

La riduzione delle perdite si traduce, inoltre, anche in un minore impiego di energia elettrica per il trasporto e il trattamento dell’acqua. Ciò a sua volta contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare la sostenibilità ambientale, influendo positivamente anche sulla gestione economica, efficientando i costi a vantaggio della comunità.

La campagna di sensibilizzazione

Da parte di Gori è stata avviata inoltre una vasta campagna di comunicazione indirizzata agli utenti, con lo scopo di trasmettere l’importanza della salvaguardia dell’acqua e suggerendo le best practices affinché ognuno, nel proprio piccolo e nella propria abitazione, possa contribuire a ridurre gli sprechi, utilizzare l’acqua in maniera consapevole, comprendere che solo con l’impegno di tutti è possibile combattere il cambiamento climatico, salvare il pianeta e assicurare un futuro a figli e nipoti.