Questa sera, 25 luglio, alle ore 21:00 si terrà una fiaccolata a Scampia, dalla sede dell’Università Federico II fino alla Vela Celeste, proprio dove nella serata del 22 luglio si è verificato il tragico crollo che ha causato 3 morti e 12 feriti, bambini compresi.
Un modo per far sentire la propria voce, per dare speranza a tutti gli sfollati che, in questo momento, oltre a fare i conti con il dolore per la perdita dei propri concittadini e familiari, stanno attendendo con ansia notizie sulle condizioni cliniche dei feriti e in particolare delle 2 bambine che lottano ancora tra la vita e la morte. A ciò si aggiunge la preoccupazione per quegli alloggi dove, ormai, non si sentono più al sicuro, nutrendo ancor più incertezze verso il futuro.
“Il popolo di Scampia merita rispetto e ascolto. Stasera alle 21 ci ritroveremo in una delle nostre case, alla sede di Scampia della Federico II, costruita pietra su pietra grazie all’irreprensibilità delle nostre battaglie, per raggiungere la Vela Celeste, per essere vicini a chi ha perso i propri cari“ – si legge nella nota diffusa dal Comitato Vele di Scampia 167.
“Sarà un momento importante per il nostro popolo, un popolo che in questo momento sta soffrendo certo ma anche un popolo che con dignità da sempre resiste e si fa portavoce delle istanze dei suoi figli, tutti. Facciamo appello in tal senso al Prefetto, al sindaco, alle istituzioni affinché l’accampamento della Protezione Civile sia spostato dalla Vela Celeste al parcheggio della sede della Federico II. Tutti gli aiuti e i supporti possibili che in questo momento devono essere garantiti alla popolazione devono esserlo laddove ci sono le famiglie, laddove in questi giorni chi è rimasto senza un tetto sopra la testa ha potuto riposare, mangiare, trovare rifugio dal caldo e dal dolore della tragedia di lunedì notte, restando al fianco dei propri familiari seppur nella sofferenza”.
“Il minimo che le istituzioni a tutti i livelli possono fare è rendere la permanenza di chi non si sarebbe mai voluto trovare in questa situazione – poiché è da più di 40 anni che ci battiamo per dignità, riscatto, lavoro, alloggi nuovi e sicuri – quanto più agevole possibile. Scampia merita rispetto”.
Un popolo da sempre infangato, quasi sempre ricordato solo per la criminalità che dilaga in Gomorra, seppur fatto di tante brave e stimate persone, dedite al lavoro e alla famiglia (proprio come lo erano Roberto Abbruzzo e Margherita Della Ragione, le prime due vittime del crollo) che oggi più che mai merita di essere ascoltato, di ottenere quell’aiuto promesso ma mai concretizzato, in memoria di quelle vittime innocenti stroncate da una strage che poteva e doveva essere evitata.