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Rigenera Campania, ancora ignorate le 13 mila firme per l’ambiente: i promotori diffidano la Regione

Rigenera Campania, la proposta di legge regionale di iniziativa popolare per favorire la transizione ecologica è ancora ferma al palo: i promotori mandano una PEC di diffida al consiglio regionale campano.

Rigenera Campania, i promotori diffidano la Regione

Tredicimila firme raccolte grazie all’impegno di oltre 100 tra associazioni, sigle sindacali, gruppi di attivisti, tantissimi professori universitari e realtà a tutela dell’ambiente per chiedere alla regione Campania di attivarsi concretamente a favore della transizione ecologica e a tutela dell’ecosistema regionale.

Un considerevole numero di nomi e cognomi a supporto della legge di iniziativa popolare depositata il 16 maggio scorso presso gli uffici di Regione Campania: “Rigenera” si pone tra i suoi obiettivi quello di combattere a livello locale i cambiamenti climatici, con la piantumazione nelle aree cittadine di più alberi per abbassare le temperature, bloccare il consumo di suolo e la cementificazione, favorire le produzioni biologiche e sostenibili, favorire le comunità energetiche solidali e combattere l’inquinamento.

Una serie di iniziative che ricadono sotto il cappello della “transizione ecologica”: ma, al momento, la legge di iniziativa popolare non è ancora stata discussa in commissione. Il termine utile di 90 giorni è scaduto il 16 agosto: così i promotori hanno inviato una PEC di diffida al consiglio regionale della Campania, per richiedere il rispetto dello statuto e la messa in discussione del testo.

Gallo: “Ragionare con i cittadini sul futuro della loro terra”

La questione del cambiamento climatico è strettamente collegata alla tematica ecologica e proprio nei mesi estivi ha fatto sentire i propri effetti più devastanti, sia con il grande caldo che con eventi meteorologici estremi che si fanno sempre più frequenti. Tra i firmatari della PEC anche il consigliere comunale di Torre del Greco, Mirko Gallo: “Anche questa estate siamo stati rintanati in casa o siamo fuggiti, ove possibile, in zona più fresche. E invece, quando pensiamo, in maniera collegiale, di attuare azioni politiche che vanno contro ai devastanti cambiamenti climatici? Piantare tanti alberi in città è una delle priorità e ci batteremo per questo”.

La proposta abbraccia un ventaglio di ambiti per ripensare completamente l’approccio ambientale, con un occhio nuovo, “rivoluzionario” rispetto a quanto fatto finora: “Contro il consumo spropositato di suolo, per un utilizzo di fonti di energia rinnovabili, per una produzione agricola senza inquinanti, insomma per una reale transizione ecologica. Tuttavia la proposta ad oggi non è stata esaminata e discussa in alcuna commissione consiliare della regione”.

Spiega ancora Gallo: “Lo statuto del consiglio regionale, prevede che se una proposta non viene analizzata in commissione entro 90 giorni dalla consegna (il termine ultimo è passato il 16 agosto) vi è l’obbligo di inserire un ordine del giorno su tale iniziativa nel primo consiglio regionale utile. Tale proposta deve essere presa in considerazione perché parla di un futuro sostenibile per le prossime generazioni; non valutarla significherebbe non ragionare con i propri cittadini sul futuro della loro terra per la quale lottano per dare il proprio contributo”.

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano