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Il Washington Post stronca la Costiera Amalfitana: “È un parco giochi per i turisti”

Parole dure nei confronti della Costiera Amalfitana: a scriverle il celebre quotidiano statunitense “Washington Post”, che punta però anche il dito contro social ed influencer.

Washington Post, dure parole contro la Costiera Amalfitana

Un lungo articolo di denuncia che segue un’attenta analisi di testimonianze sul campo è apparso sulle pagine dell’autorevole Washington Post il 31 agosto scorso: sotto i riflettori uno dei luoghi più iconici della Campania e dell’Italia intera, ovvero la Costiera Amalfitana.

La perla incastonata al centro del Mediterraneo è meta prediletta di vip e star internazionali, osannata sui social e dipinta come un paradiso: ma dietro la patina della “bella vita” ci sono aspetti che, secondo il giornale americano, vengono sistematicamente omessi dai racconti dei viaggiatori più influenti.

Traffico e code, spostarsi in Costiera Amalfitana è impossibile

Le critiche ricadono quasi tutte sotto l’ormai diffusa definizione di “overtourism”: a finire sotto la lente dei giornalisti a stelle e strisce, in particolare, gli aspetti legati al traffico e alle possibilità fisiche di raggiungere le località della Costiera.

Parcheggi introvabili e costosissimi, traffico perennemente bloccato sulla SS163, con lunghe file di auto e pullman: realtà che stride con i video emozionali e virali delle vecchie Fiat che sfrecciano tra le curve a picco sul mare. Tanti motori accesi che generano smog ed aria irrespirabile per chi passeggia tra le stradine.

Ma anche la vita di chi usa l’autobus non è semplice: si racconta di lunghe file, anche di ore, per prendere una navetta per spostarsi tra i comuni della penisola. Altre opzioni non ce ne sono, se non quella di noleggiare un’imbarcazione privata (proibitiva per tanti) o andare a piedi: ed anche qui l’autorevole quotidiano punta il dito contro gli influencer che “omettono” dai loro racconti quanto sia faticoso percorrere scale e stradine tipiche della Costiera sotto il sole cocente, portando a scene anche spiacevoli come le centinaia di persone che si abbandonano sulle scale di chiese ed edifici storici, in cerca di sollievo.

Prezzi assurdi nei posti più “instagrammati”: “Nove euro un’acqua e limone”

Stando alle ricerche riportate dal Washington Post, i prezzi sarebbero lievitati anche in Costiera, come nel resto d’Italia: a fronte, però, di spazi e servizi totalmente inadeguati. Si parla infatti degli stabilimenti balneari privati, dove bisogna pagare 40 euro per stare a pochissimi centimetri dagli altri bagnanti. Stesso discorso per i locali più “in” ed “instagrammabili”, fuori ai quali si creano lunghissime file per entrare ore prima dell’apertura.

Una volta entrati, i turisti trovano prezzi alle stelle: 9 euro per un’acqua con limone, secondo la testimonianza. Un livello di spesa certamente non alla portata di tutti che però non scoraggia i turisti: catturati, secondo il reportage, dal vortice “social” di voler fare quello che fanno gli altri, a tutti i costi.

I residenti vogliono fuggire dalla Costiera Amalfitana

Il giornale americano riporta anche le lamentele di molti cittadini dei paesi della Costiera Amalfitana, per i quali è diventato impossibile trovare un appartamento in affitto: tutti cannibalizzati dalla speculazione dei b&b. Luoghi paradisiaci che, stando alle parole dei residenti, sono diventati invivibili, spingendo le nuove generazioni a scappare: un vero paradosso per una zona che vive letteralmente di turismo.

Davanti ai loro occhi si presentano costantemente le scene di decine di persone in fila anche per un selfie, di droni che cercano di catturare il momento perfetto e di una narrazione posticcia che non tiene conto né della natura intima dei luoghi né della concretezza dei problemi. Tanto che una residente, intervistata, dichiara senza mezzi termini: La gente tratta la Costiera Amalfitana come un parco a tema. Non so per quanto tempo ancora potrà andare avanti così”.

 

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano