Sarà più bella e soprattutto più sicura la Galleria Umberto I di Napoli, uno dei simboli della città, interessata da una grande opera di riqualificazione riguardante il restauro della pavimentazione in marmo e dei lucernari, con l’installazione di cancelli di ingresso per recintare l’area nelle ore notturne.
I lavori per il restauro della Galleria, avviati lo scorso marzo, proseguono come da cronoprogramma. L’area è stata suddivisa in 8 sub-cantieri per ridurre al minimo i disagi e garantire a cittadini e turisti il flusso pedonale attraverso 4 varchi, oltre all’accesso a tutte le attività commerciali presenti.
Redatto per il Comune dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il progetto esecutivo di restauro prevede anche la pulitura e il consolidamento dei materiali lapidei, oltre ad una importante operazione di protezione finale che ne assicurerà la durata nel tempo.
Tra gli interventi di particolare rilevanza il delicato recupero dei 152 lucernari calpestabili collocati all’interno della pavimentazione: per tutti sarà completata la sostituzione del vetro esistente. Intanto si punta anche all’installazione di appositi cancelli all’ingresso della galleria che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno.
“Proseguono i lavori di restauro alla Galleria Umberto I, è un’attività delicata data la complessità e la delicatezza del manufatto. Abbiamo preparato anche una serie di linee guida per la gestione di quello spazio a partire dalle attività di carico e scarico merci ma anche all’occupazione del suolo legata ai tavolini delle attività commerciali per proteggere il pavimento” – ha spiegato il vicesindaco Laura Lieto.
“Nel giro di pochi mesi la Galleria dovrebbe cambiare un po’ il tono dal punto di vista della gestione degli spazi. Siamo in via di ultimazione anche per il progetto esecutivo dei cancelli che dovrebbero chiudere i varchi di via Santa Brigida e di via Verdi. Non ultimo l’intervento di chiusura serale attraverso un cancello che sempre il Comune si incarica di realizzare dell’Angiporto, altro spazio particolarmente critico per gli usi soprattutto notturni da parte delle popolazioni che si trovano in quella zona” – ha concluso.