Un vero e proprio caso è scoppiato intorno alla figura del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, circa i rapporti intercorsi con Maria Rosaria Boccia, imprenditrice 41enne di Pompei, che dopo essersi vista negare la nomina di consigliera avrebbe avviato una vera e propria guerra social ai danni del ministro.
Tutto è iniziato lo scorso 26 agosto quando, con una foto postata su Instagram, la donna aveva ringraziato Sangiuliano per “la nomina a Consigliere del ministro per i Grandi Eventi”. Nomina che, in realtà, lo staff del ministro aveva immediatamente smentito scatenando l’ira della diretta interessata.
Così è partita la sfilza di foto e stories che ritraggono Boccia in compagnia del ministro in una serie di eventi istituzionali, compresi i sopralluoghi per il G7. E in effetti la 41enne ha preso realmente parte a diverse occasioni in compagnia del ministro, assumendo quasi il ruolo di una “consigliera” pur se sprovvista di titoli validi.
Il suo successivo obiettivo era quello di ricevere un incarico formale, diventando consulente del ministro. Lei stessa ha dichiarato che stava per ottenere un contratto ufficiale ma poi le sarebbe stato chiesto di strappare la nomina. A corredo di queste dichiarazioni ha mostrato mail, audio, carte d’imbarco sue e del ministro, svelando che, al contrario di quanto affermato da Sangiuliano, si erano conosciuti nell’agosto del 2023 e non nel maggio 2024.
Un caos mediatico che tirato in ballo anche la premier Giorgia Meloni che ha spinto Sangiuliano a parlare pubblicamente al TG1 chiarendo una volta e per tutte la situazione. Qui, il ministro in lacrime, confessa di aver avuto una relazione con Maria Rosaria Boccia, ammette che la pratica della nomina era stata avviata per poi essere bloccata ma ci tiene a sottolineare che viaggi e altre spese della coppia sono state sempre e solo pagate attraverso il suo conto personale e non con i soldi pubblici.
“L’ho conosciuta all’inizio della campagna elettorale per gli Europei in occasione della manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia a Napoli, mi è stata presentata da amici comuni anche sei lei ha postato una foto autentica dell’anno precedente che non era altro che una delle tante foto che io ho fatto in occasione di evento a Pompei” – ha raccontato Sangiuliano.
“Tra noi è nata un’amicizia personale e lì ne ho riscontrato alcune doti organizzative. Così mi era venuta l’idea di nominarla, sempre a titolo gratuito, consigliera per l’organizzazione dei Grandi Eventi. Poi questo rapporto è diventato una relazione sentimentale di tipo personale, io ho continuato a portare avanti l’ipotesi della nomina ma poi mi sono consigliato con alcuni amici legali e con il mio capo di gabinetto i quali mi hanno fatto notare che tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi. Allora io a un certo punto ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina della dottoressa Boccia”.
“Una nomina del genere si perfeziona con l’invio all’UCB, in questo caso mai avvenuto. Non esiste un protocollo che certifichi l’invio e anche il contratto che lei potrebbe esibire, effettivamente da lei firmato, non è stato firmato dal capo di gabinetto e quindi non ha nessun valore. Ma questo accade di frequente”.
“Non l’ho mai favorita. Lei sarà venuta al Ministero credo 4 o 5 volte e in vista di questa nomina ha iniziato a interloquire con una serie di soggetti ma del tutto marginali. La nomina non c’è stata, io ricordo che in una discussione con mia moglie lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo”.
“Non ho partecipato neanche io ai vertici del G7 perché c’è una struttura ad hoc che se ne occupa, è stata qui al ministero e ha interloquito su aspetti marginali del G7 con il mio consigliere diplomatico, tipo il menù per la cena oppure l’eventualità di fare qualche gadget turistico di regalo agli ospiti”.
“Lei ha postato dei documenti che a noi sembrano essere il programma del G7. Sulla questione viaggi e soggiorni io riaffermo categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. Ho pagato io. Non un euro dei cittadini italiani è stato mai speso in questa vicenda” – ha ribadito mostrando le transazioni dei pagamenti di aerei, treni e altro direttamente dal suo conto corrente personale.
“Mi pesa doverlo raccontare perché è una vicenda che attiene alla mia sfera privata. Tra noi c’era un rapporto di tipo affettivo iniziato un po’ di tempo dopo la nostra conoscenza. Ci siamo conosciuti a maggio, poi a fine luglio questo rapporto si è esaurito”.
“Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti anche perché io ho più volte ribadito che non intendevo lasciare mia moglie che per me è la persona più importante della mia vita. Sono disponibile a qualsiasi cosa ma non a rinunciare a mia moglie. Oppure c’è la delusione per la mancata nomina che però non poteva avvenire”.
“Devo chiedere scusa ad una persona eccezionale, mia moglie” – ha concluso tra le lacrime – “Poi chiedo scusa a Giorgia Meloni che mi ha dato fiducia per l’imbarazzo che ho creato a lei e al Governo. Chiedo scusa anche ai miei collaboratori che pur non avendo fatto niente si sono trovati coinvolti in questa vicenda. Io sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede”.