Si è spento Salvatore Schillaci, da tutti conosciuto come Totò, morto all’età di 59 anni a causa di un tumore. Le sue condizioni si sarebbero aggravate nelle ultime ore, fino a decretarne il decesso.
Nato a Palermo l’1 dicembre del 1964, Schillaci è stato un calciatore italiano di successo, protagonista di quelle “notti magiche” che avevano infiammato l’Italia e del mitico Mondiale del 1990 che lo aveva incoronato come capocannoniere e miglior giocatore della competizione.
L’ex bomber era ricoverato dallo scorso sabato presso il reparto di pneumologia dell’ospedale civico di Palermo dove questa mattina si è spento. Due anni fa aveva scoperto di essere affetto da un tumore al colon-retto, il secondo tipo di cancro più diffuso in Italia, anche tra le persone under 50.
Schillaci si è sottoposto a due operazioni e sembrava aver debellato la malattia. Come per ogni paziente oncologico, periodicamente eseguiva i controlli del caso, proseguendo però la sua vita di tutti i giorni. Fino a quando agli inizi di settembre è stato trasferito presso l’ospedale palermitano in gravi condizioni.
Lui stesso aveva parlato della malattia, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, dicendo: “A febbraio 2022 mi hanno operato per la prima volta, due mesi dopo la seconda. Due operazioni chirurgiche importanti. Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema. Sei mesi dopo mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata con la radioterapia”.
A seguito del ricovero si parlava di alcuni lievi miglioramenti ma la situazione sarebbe precipitata improvvisamente. Da ieri, infatti, lo stato di salute del calciatore sarebbe via via peggiorato. Nell’ultimo bollettino medico si sottolineava: “Nelle ultime 24 ore le condizioni cliniche del paziente Salvatore Schillaci sono in sensibile peggioramento, il supporto farmacologico e strumentale delle funzioni cardiorespiratorie consentono al momento una stazionarietà dei parametri vitali. In atto il paziente effettua anche terapie antidolorifiche, è sedato farmacologicamente ed è accudito in maniera continuativa dal personale medico e infermieristico e dai familiari”.