“Terra di maschere quando conviene“. E’ solo uno dei passi dello splendido monologo recitato sabato scorso al talent show di canale 5, “Tu si que vales“. L’attore è uno studente liceale di Acerra di soli 18 anni, Alfonso Pannella, che ha interpretato un Pulcinella polemico che non si è preoccupato di denunciare a viso scoperto e con parole pesanti la drammatica situazione della “Terra dei Fuochi”.
L’esibizione, che è stata accompagnata dalla chitarra di Marcantonio Abbate, un altro ragazzo acerrano ha lasciato pubblico e giuria senza parole. Un silenzio che è stato poi interrotto dall’applauso scrosciante di tutto lo studio. “Terra Felix ieri, terra de’ munnezza oggi, munnezza occultata nelle terre di Acerra. – denuncia il giovane Alfonso nel monologo – E’ la guerra!E’ la guerra che sta facendo la gente di Acerra“. […] “Vento dei roghi che soffia diossina, fusti di nero ben occultati, 12 metri nell’acqua che scorre, falda inquinata che spegne la vita“.
Un giovane ragazzo, che come tanti in questo periodo, ha deciso di non nascondersi ma di denunciare il genocidio che stiamo subendo e di parlare di “ecomafia“. La giuria, composta da Maria de Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Paolo Bonolis ha apprezzato moltissimo l’esibizione di questo ragazzo dallo straordinario talento, permettendo al duo di Acerra di passare il turno. Mentre i commenti sono stati molto forti. “Grazie di averci scelto per diffondere messaggi così importanti“, il commento di Gerry Scotti, mentre una commossa Maria De Filippi ha affermato, duramente: “Da italiana mi sento in difetto per quello che è successo ad Acerra. “Mi vergogno che succedano in Italia cose del genere. Non voglio usare delle parole finte, perché penso che di parole finte vi abbiano riempito“.
Oltre il grande talento che hanno dimostrato e la denuncia che hanno portato in prima serata, questi ragazzi hanno lanciato un messaggio importante: “La speranza è l’ultima a morire” ed anche se ci vorrà del tempo e tanta fatica bisogna crederci e lottare sempre per la giustizia e per il buono che ancora c’è in questa terra.