Con l’arrivo dell’autunno, le temperature iniziano a scendere, le giornate si accorciano e, insieme al ritorno a scuola, i bambini sono maggiormente esposti a una varietà di malanni stagionali. Il passaggio dal caldo estivo al clima più freddo e umido non solo mette alla prova il sistema immunitario, ma facilita anche la diffusione di virus e batteri, che trovano negli ambienti chiusi delle scuole un terreno fertile per propagarsi.
Durante questa stagione, infatti, si verifica un aumento dei contagi legati a malanni respiratorie, influenze e altri disturbi comuni, soprattutto tra i più piccoli che, essendo in costante contatto tra loro e meno propensi a rispettare norme igieniche rigorose, diventano facilmente bersagli di infezioni. In realtà, con alcune semplici precauzioni, è possibile evitare che i più piccoli si ammalino frequentemente e vivere questa stagione in modo più sereno e protetto. Ecco quali sono le malattie più diffuse tra i bambini in autunno.
Il raffreddore è senza dubbio uno dei malanni più comuni tra i bambini in autunno. È causato da diversi virus (come il rinovirus) e si trasmette facilmente negli ambienti chiusi, come scuole e asili. I sintomi includono naso che cola, starnuti, gola irritata e, a volte, una leggera febbre.
L’influenza stagionale, causata dal virus influenzale, è più comune nei mesi freddi, con un picco tra novembre e febbraio. Nei bambini può manifestarsi con febbre alta, tosse, dolori muscolari, stanchezza e mal di gola.
Con l’aumento dell’umidità e del freddo, le vie respiratorie possono essere più vulnerabili a infezioni come bronchite e bronchiolite, soprattutto nei bambini piccoli. La bronchiolite è più comune nei bambini sotto i 2 anni e si manifesta con tosse, respiro affannoso e difficoltà a respirare.
L’otite media, un’infezione dell’orecchio, è comune durante l’autunno e l’inverno a causa del ristagno dei fluidi nelle vie respiratorie superiori, spesso dopo un raffreddore o un’influenza. I sintomi includono dolore all’orecchio, irritabilità e febbre.
Il freddo può irritare la gola e facilitare infezioni come la faringite e la tonsillite. Queste condizioni, spesso di origine virale o batterica, si manifestano con mal di gola, febbre, gonfiore delle tonsille e difficoltà a deglutire.
Anche se associata più spesso ai mesi estivi, la gastroenterite virale può colpire anche in autunno. I sintomi principali sono diarrea, vomito e dolori addominali, causati da virus come il rotavirus o il norovirus.
Con l’arrivo dei malanni stagionali, i genitori spesso si chiedono se sia opportuno tenere i bambini a casa. Ecco alcune linee guida:
– Febbre alta: Se il bambino ha una febbre superiore ai 38°C, è bene tenerlo a casa finché la temperatura non torna normale per almeno 24 ore.
– Tosse forte e persistente: Una tosse molto forte, accompagnata da difficoltà respiratorie, è un segnale che il bambino potrebbe aver bisogno di riposo e cure a casa.
– Affaticamento e spossatezza: Se il bambino appare molto stanco, è importante che riposi per recuperare le forze.
– Contagio: Se il bambino ha malattie contagiose come l’influenza o la gastroenterite, è fondamentale tenerlo a casa per evitare di diffondere l’infezione agli altri bambini.