Santo ucciso a 19 anni, lo strazio della mamma: “Non so come si fa a vivere senza un figlio”


Straziata dal più brutto dei dolori che si possa vivere nella vita, la mamma di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, ha raccontato gli ultimi istanti trascorsi insieme al figlio, prima della tragedia che ha scosso l’intera comunità partenopea.

Santo Romano ucciso a San Sebastiano: parla la mamma

Nella notte tra venerdì e sabato, nella piazza centrale di San Sebastiano al Vesuvio, Santo è stato ammazzato con un colpo di pistola al petto. Un folle gesto scaturito a seguito di una banale lite tra giovani, degenerata per una scarpa sporca. Il 19enne sarebbe intervenuto semplicemente per difendere l’amico, perdendo la vita in pochi istanti. A premere il grilletto sarebbe stato un 17enne di Barra, reo confesso dell’omicidio.

Mio figlio è morto da eroe per aiutare un amico. Si stava solo divertendo, stava festeggiando il suo onomastico con gli amici. Santo era un ragazzo umile a cui piaceva vivere. Avevamo tanti progetti di vita, adesso tutto questo con mio figlio non lo potrò fare più” – ha detto tra lacrime mamma Mena ai giornalisti.

Non so come si fa a vivere senza un figlio. Io ne avevo solo due e non so come si fa. Li guardo tutti i giorni anche da grandi perché per una mamma un figlio non cresce mai. Dove sei? Che fai? Con chi stai? Faccio venire tutti i ragazzi a casa mia, mangiano da me, dormono da me, perché io così sono più sicura”.

“Le mamme non li guardano i figli? Come è possibile che un ragazzo di 17 anni scende già con una pistola? La mamma dove sta? Dove sono i genitori? Io mi sono separata che ero ragazza, ho cresciuto i miei figli da sola e sono venuti su bene”.

“Ogni figlio ha bisogno di una mamma e ogni mamma ha bisogno di un figlio. Io il mio non ce l’ho più. Tre anni fa ho perso mia madre e dissi che la sua perdita mi aveva spezzato il cuore. Adesso il cuore non ce l’ho più, dentro non ho più niente“.

Quanto agli ultimi momenti con Santo ha raccontato: “Sono tornata a casa e gli ho portato un panino del McDonald’s, come si fa con i bambini. Lo abbiamo mangiato insieme. Ha detto ‘ma’ che fame, però devo scendere’. Io, sempre come si fa con i bimbi, gli ho messo il tovagliolo sotto e l’ho fatto mangiare”.

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