Santo ucciso dal 17enne, la mamma: “Anche lui, come mio figlio, non deve avere più vita”
Nov 05, 2024 - Veronica Ronza
A seguito delle dichiarazioni dell’avvocato del 17enne accusato dell’omicidio di Santo Romano, il ragazzo ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, la mamma del 19enne deceduto ha voluto lanciare un appello al legale e ai giudici che prenderanno in carico il caso.
Santo Romano, la mamma: “Voglio il massimo della pena”
Nella notte tra venerdì e sabato, Santo si trovava nella piazza centrale di San Sebastiano quando, a seguito di una banale lite tra giovani, sarebbe stato raggiunto da un proiettile al petto. Il tutto pare per il pestaggio di una scarpa che aveva spinto Santo a intervenire per mettere la pace e difendere un suo amico.
“Ha ammesso di aver sparato però per essersi difeso a seguito di un aggressione da parte di un gruppo di ragazzi. Ha delle problematiche di carattere psichiatrico-psicologico accertate dal Tribunale per i minorenni” – queste le parole del legale del 17enne reo confesso dell’omicidio. Stando alla versione del legale, dunque, il minore potrebbe essere addirittura non imputabile.
Un’ipotesi che non ha fatto altro che accentuare il dolore di una madre che, oltre a dover piangere il proprio figlio, dovrà anche battersi per ottenere la giustizia che un ragazzo innocente, morto a soli 19 anni per una assurda follia, merita.
Raggiunta dal deputato Francesco Emilio Borrelli, mamma Mena ha dichiarato: “Il ragazzo che sarebbe incapace di intendere e di volere dopo l’omicidio è andato ai baretti a festeggiare per ciò che aveva fatto. Quindi non penso che sia così incapace. L’avvocato facesse il suo dovere con riservatezza, si passasse la mano per la coscienza”.
“Vorrei vedere se all’avvocato avessero sparato un figlio come avrebbe permesso ad un altro avvocato di difendere l’assassino di suo figlio. Voglio vedere se il giudice, da genitore, ha il coraggio di scarcerare una persona che ha tolto la vita a un ragazzo di 19 anni“.
“Luigi deve essere imputato, processato e deve avere il massimo della pena. Come non vive più mio figlio, lui deve passare i suoi giorni in carcere. Pure lui non deve avere più vita. Non mi stancherò mai di portare questa battaglia avanti, fin quando non uscirà un articolo di giornale che dirà ‘L.D.M ha avuto il massimo della pena’”.
Infine, rivolgendosi all’avvocato: “Devi fare il tuo dovere e se sei un genitore devi farlo doppiamente con la mente e con il cuore. Devi imputare e processare Luigi, non deve permettere che passi il messaggio che i ragazzi si devono sentire in dovere di fare quello che vogliono perché mezzo minuto e sono già fuori. Li devi condannare, solo così si può fermare la carneficina“.