Un gatto è stato bruciato vivo nella cittadina di S.Antonio Abate, in provincia di Napoli: a trovarlo questa mattina 7 novembre i netturbini che dovevano ripulire la zona.
Una scena raccapricciante quella apparsa questa mattina alle prime luci dell’alba ai netturbini di S.Antonio Abate che si accingevano a ripulire la piazzetta nei pressi di via Pontone: la carcassa ormai carbonizzata di un gatto.
Il povero animale sarebbe stato dato alle fiamme tra la serata di ieri 6 novembre e la nottata successiva: stando ai primi riscontri riportati sui social dalla sindaca Ilaria Abagnale emerge l’elemento più inquietante, ovvero che il gesto incommentabile sarebbe avvenuto quando l’animale era ancora vivo.
A rendere ancora più raccapricciante il fatto che il crimine sarebbe avvenuto a due passi da un’area punto di ritrovo per i giovani della zona: le parole che la prima cittadina affida ai suoi canali social fanno presumere che il grave gesto sia stato proprio opera di ragazzi molto giovani.
“Un gatto è stato bruciato vivo. Non me ne capacito, perché tanto vergognoso da superare ogni limite di umanità e rispetto, e talmente grave da ritenere che chiunque sia stato non meriti di camminare senza giudizio tra le persone perbene del nostro paese”, le parole della Abagnale.
“Non riesco davvero a capire cosa spinga alcuni ragazzi a comportarsi in modo oltretutto vandalico e irrispettoso verso i loro stessi luoghi di ritrovo”. Per questo ritengo non servi a nulla ogni mattina riqualificare le piazzette dal degrado se di sera vi si ritrovano nuovamente resti di cibo e bevande sparse ovunque, se si continuano a scegliere muretti e aiuole per fare i propri bisogni, se si vandalizza l’eco-raccoglitore che, al contrario loro, cerca di mantenerlo pulito l’ambiente. Non serve, soprattutto se non c’è sensibilità, se chi assiste a questi atti vandalici non denunci, se chi conosce gli artefici dei fatti non segnali alcunché a noi o direttamente ai Carabinieri”.
Poi l’appello: “Chiedo l’aiuto di tutta la cittadinanza, specialmente dei residenti di via Pontone che come me, come noi, non restano indifferenti di fronte a queste barbarie. Chiunque abbia visto o sappia qualcosa deve parlare, senza paura di denunciare e soprattutto senza la volontà di tutelare chi fosse lì perché magari stretto conoscente“.
“Cosa possa spingere una persona ad appiccicare un fuoco su un animale, questo davvero non lo so. Come non so in che modo si sia perso il contatto con la realtà, con la benevolenza, con l’affetto ed il rispetto, come si rimanga impassibili allo sguardo di un piccolo gatto indifeso o col desiderio di mantenere volontariamente sporco un luogo di ritrovo. Ma so che continueremo ad indagare, non solo qui ma ovunque si verifichi il vandalismo, giurando di fare tutto il necessario affinché i responsabili di questi atti ignobili paghino le conseguenze delle loro azioni inumane, assurde e indecenti”.