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Napoli, olio lampante spacciato per extra vergine di oliva: “Lo vendo a pizzerie e panifici”

Olio lampante non commestibile venduto a Napoli come se fosse olio extra vergine di oliva. Un giro illegale ed estremamente pericoloso per la salute dei consumatori che è stato scoperchiato da Striscia la Notizia con un servizio di Luca Abete.

Napoli, olio lampante spacciato per extra vergine di oliva

L’olio veniva offerto con annunci pubblicati sui social ad un prezzo stracciato: solo 17 euro per ben 5 litri, ossia poco più di 3 a litro, spacciandolo per olio extra vergine di oliva. Nessuna indicazione sulla tracciabilità. In alcuni casi venivano anche apposte etichette contraffatte con loghi di noti marchi presenti sul mercato, attaccate su improbabili grossi recipienti di plastica. Un’occasione che qualcuno ha giudicato imperdibile, tanto è vero che – come riferito dal venditore smascherato – il business andava avanti da ben 4 anni.

A rifornirsi non solo persone comuni, che non hanno ravvisato la possibilità del raggiro, ma anche attività come pizzerie, ristoranti, panifici, organizzatori di eventi. In seguito alle analisi di laboratorio commissionate da Striscia la Notizia è risultato che il liquido in oggetto non era affatto olio extra vergine di oliva, bensì olio di oliva lampante, che non è commestibile ed il cui utilizzo è tradizionalmente quello di impiegarlo per alimentare le lampade a olio o produrre energia. Può essere reso commestibile usando alcuni solventi chimici, un processo che lo rende, secondo la denominazione di legge, un “olio di oliva raffinato”.