Santo ucciso a 19 anni, il dolore della mamma: “I miei figli dormivano mano nella mano”


Intervenuta alla trasmissione Porta a Porta la mamma di Santo Romano, Mena, ha ripercorso la tragedia avvenuta di recente a San Sebastiano al Vesuvio, che ha stroncato la vita di suo figlio 19enne.

La mamma di Santo Romano a Porta a Porta

Mi ha chiamato l’altro figlio mio dicendomi di non spaventarmi ma di andare in ospedale. Al telefono mi aveva detto che avevano sparato Santo ad una gamba per non farmi spaventare. Io ho chiamato subito sul telefono di Santo per accertarmi che mi rispondesse e invece mi ha risposto un amico, mi ha detto ‘Mena corri in ospedale’. Gli ho chiesto di dirmi la verità e mi ha rivelato che lo avevano sparato al petto” – ha raccontato la donna.

Io non mi sarei mai aspettata una chiamata del genere. Sono ragazzi, potevo aspettarmi che si ubriacassero in un locale o facessero un incidente. Non me lo spiego. Non mi spiego perché questi minorenni vanno in giro così. Forse lo fanno perché hanno troppa libertà e a Napoli purtroppo vige la convinzione che loro non pagano per quello che fanno, non vengono puniti”.

Quanto alla dinamica della vicenda: Mio figlio era intervenuto per chiedere scusa, per dire di non litigare per una semplice scarpa. L’altro era andato lì per innescare la lite perché la pistola quella sera la doveva usare. Mio figlio non sapeva neanche che avesse una pistola. Mio figlio non è mai uscito armato, io sono una mamma che controlla i propri figli”.

“Non ha mai frequentato persone violente, gli amici di mio figlio sono ragazzi genuini. Loro a volte non uscivano, si mettevano giù casa mia in una sala, scherzavano tra di loro, si divertivano in questo modo. Capitava però che andavano a farsi un giro, a bere qualcosa tra amici. Mio figlio era sceso da un’ora e neanche quella sera“.

Sulle scuse della famiglia del 17enne indagato per l’omicidio: “L’assassino non si è fatto vivo, il giorno dopo del resto lo hanno arrestato. Dicono che i genitori hanno scritto una lettera ma che noi abbiamo visto tramite social. Non avrei voglia di incontrare i genitori. Io faccio sempre la stessa domanda: se fosse stato il contrario, loro avrebbero avuto voglia di incontrare me?”

“L’altro mio figlio è distrutto, non riesce ancora a realizzare che il fratello non c’è. I miei figli dormivano ancora mano nella mano. Dice che dovrà portarsi questo dolore a vita. Io un po’ di colpa la do anche ai genitori perché i figli vanno guardati sempre”.

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