La leggendaria doppietta di Hamsik a Torino contro la Juventus ha compiuto 15 anni


Juventus-Napoli non è mai una partita come le altre. Qualsiasi tifoso partenopeo, da oramai quasi un secolo a questa parte, ad inizio campionato cerchia in rosso sul calendario la sfida contro i bianconeri.

La leggendaria doppietta di Marek Hamsik a Torino contro la Juventus ha compiuto 15 anni

La settimana di avvicinamento a quella partita è caratterizzata da una trepidante attesa, ricca di fibrillazione. E fu proprio così che trascorsero gli ultimi giorni dell’ottobre 2009.

Nella sera di Halloween il Napoli avrebbe fatto visita alla Juventus, nel suo vecchio impianto (Olimpico di Torino). L’ultimo successo sul campo della Vecchia Signora in Serie A era datato 20 novembre 1988, una partita in cui brillò la stella di Antonio Careca, autore addirittura di una tripletta nel pirotecnico successo per 5-3, che vide le firme anche di Carnevale e Renica.

Da allora, in 12 gare esterne contro la Juventus, il Napoli aveva raccolto appena quatto punti, frutto di quattro pareggi e otto sconfitte, con un punteggio aggregato a sfavore di 20-9. Gli azzurri erano reduci da due vittorie e un pareggio nelle prime tre gare della gestione Mazzarri e la partita più recente era stato il famoso 2-2 raggiunto all’ultimo secondo al San Paolo contro il Milan, con le reti di Cigarini e Denis dal 90’ in poi, che aveva dato una carica notevole all’ambiente.

Una montagna da scalare, Napoli sotto di due gol

Tra quel pareggio di soli tre giorni prima e la partita contro la Juventus c’era un fil rouge: in entrambi i casi il Napoli andò sotto di due gol. A differenza del match contro il Diavolo, però, la partenza contro i bianconeri non fu sottotono.

I partenopei ebbero diverse occasioni nella prima mezzora di gioco, prima con Maggio al 7’, poi con Aronica al 20’ vicino a segnare un gol strepitoso dalla distanza e infine con Denis al 21’, che sfiorò di testa il gol del vantaggio sugli sviluppi di un corner.

L’imprecisione sotto porta del Napoli venne punita al 35’, con Grygera che premiò l’inserimento in area di Trezeguet con una palla alta dai giri giusti, fatta solo per essere spinta in rete con un poderoso colpo di testa.

Lo svantaggio gravò sull’umore e sulla testa degli azzurri, in particolar modo su quella di Contini, che al 9° minuto della ripresa appoggiò, nella sua area di rigore, un comodo pallone di testa sui piedi di Giovinco, che indisturbato ebbe tutto il tempo di mirare e battere De Sanctis. I fantasmi del passato erano quantomai attuali, il Napoli stava ancora cedendo fuori casa sotto i colpi dei bianconeri, e con un doppio svantaggio da recuperare il verdetto della gara sembrava oramai scritto.

Una doppietta per diventare Marechiaro Hamsík

Se c’era una cosa, però, già evidente del Napoli di Mazzarri questa era la capacità di non arrendersi mai. Il tecnico di San Vincenzo si gioca la carta Jesus Dátolo, che si rivelerà assolutamente decisiva.

L’argentino, entrato al 58’ per il connazionale Campagnaro, dopo appena un minuto si invola sulla fascia sinistra palla al piede e mette un pallone al centro che taglia tutta l’area di rigore, che trova l’inserimento di Hamsík, il quale insacca con un piattone destro forte e preciso sotto la traversa. Il tutto proprio davanti allo spicchio dello stadio riservato ai napoletani, con lo slovacco che dopo il gol passa davanti ai suoi tifosi arringando la folla, esultando con veemenza e mostrando fiero la maglia che indossa.

Quella rete suonò la carica partenopea. Un’altra rimonta degli azzurri, la seconda consecutiva, era possibile. Dopo soli cinque minuti il Napoli guadagna un calcio d’angolo, sul cui punto di battuta si presenta il numero 17. Palla al centro dell’area che trova la testa di Denis: il Tanque impegna Buffon con uno stacco deciso sotto misura, sulla cui ribattuta si avventa Dátolo che da pochi passi corregge in rete.

Nell’arco di soli 300 secondi il Napoli aveva ripreso una partita che sembrava ormai persa, creando un tale furore nei giocatori da sognare addirittura l’impresa. Dopo il 2-2 si avvertiva una strana atmosfera. I padroni di casa iniziarono a temere la disfatta, senza riuscire più a creare una chiara occasione da gol. Gli azzurri, invece, erano galvanizzati e continuarono a spingere.

Al minuto 82 si ripresenta una situazione analoga a quella del primo gol partenopeo. Dátolo cavalca sulla fascia mancina e dopo aver ricevuto il pallone dal Pocho Lavezzi mette un’altra palla pungente, a metà altezza, al centro dell’area. Tiago prova a spazzare via, ma con un tentativo sbilenco apparecchia il pallone per l’accorrente Hamsík, che all’ingresso in area esplode un destro che va ad insaccarsi nell’angolo alto, alla sinistra di Buffon.

Lo slovacco dopo il gol fece una corsa liberatoria verso il settore ospiti, tuffandosi tra le braccia dei suoi tifosi, increduli ed euforici per quell’attimo di gloria eterna, entrato a pieno titolo nel libro dei momenti più iconici della storia del Napoli.

Il giocatore che sarebbe diventato recordman di presenze in maglia azzurra (520), bandiera della squadra per 12 stagioni, capitano dopo l’addio di Paolo Cannavaro, aveva appena regalato con una doppietta (la prima in trasferta per lui in Serie A) una delle gioie più estreme mai provate da un tifoso partenopeo. Un successo a domicilio, contro la Juventus, in rimonta da un doppio svantaggio: qualcosa che andava ben al di là dei sogni.


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