“Morto bruciato vivo. Mia nipote di 4 mesi non ha più il papà”: lo strazio della suocera di Samuel


Ha parlato tra le lacrime Anna Campagna, la suocera di Samuel Tafciu, il ragazzo morto nell’esplosione di Ercolano, dando voce al dramma che sta vivendo la sua famiglia.

Samuel morto nell’esplosione a Ercolano: parla la suocera

Lo scoppio, avvenuto nel pomeriggio di ieri, avrebbe interessato una fabbrica abusiva adibita al confezionamento di fuochi d’artificio, situata in via Patacca, al confine tra i comuni di Ercolano, San Giorgio a Cremano e San Sebastiano. A perdere la vita tre giovanissimi: Samuel di 18 anni e le sorelle gemelle Aurora e Sara di 26.

Samuel era diventato papà da soli 4 mesi e si dava da fare per mandare avanti la sua famiglia. Di origini albanesi era in Italia ormai da anni e viveva a Ponticelli con la moglie 17enne a casa della suocera. Quello di ieri era stato il suo primo giorno di lavoro in fabbrica e, purtroppo, anche l’ultimo della sua vita.

“Ci hanno chiamati i carabinieri e siamo corsi subito qui. Samuel era mio genero, sposato con mia figlia 17enne. Hanno una bambina di 4 mesi e lui lavorava per lei e la moglie. Era un bravissimo ragazzo, un lavoratore. Era in Italia da 10 anni e aveva tutte le carte a posto. Aveva già svolto altri lavori, si è sempre spaccato la schiena ma qui sei tutelato solo se spacci o vai a rubare. Per un bravo ragazzo queste sono le possibilità, è morto bruciato vivo, era al suo primo giorno di lavoro” – ha detto, tra urla e pianti, la signora Anna, suocera della vittima, come rende noto Il Mattino.

“Vorrei dire alla Meloni che io con il reddito di cittadinanza porto avanti una famiglia di cinque figli. Come facciamo che non abbiamo nemmeno i soldi per fare il funerale a questo ragazzo? Ce lo paghi lo Stato. Io so solo che mia nipote crescerà senza il padre e mia figlia, che ha solo 17 anni, ha già una vita spezzata“.

“Anche le due ragazze morte erano madri single, lavoratrici per i loro figli piccoli. Mio genero ci ha chiamato alle 13, ci ha detto che stavano mangiando un panino. Poi un’ora dopo il dramma. Tre famiglie distrutte, chi ci darà indietro i nostri figli? – ha concluso.

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