Se si pensa ai grandi attaccanti del XXI secolo che hanno legato la loro carriera a una città e a una tifoseria in particolare, non si può non fare riferimento a Dries Mertens e al suo grande amore per il Napoli.
L’attaccante belga, arrivato dal PSV Eindhoven in terra campana nel giugno 2013, è rimasto con la maglia azzurra cucita nell’anima per ben nove stagioni consecutive, scaldando i cuori dei tifosi partenopei grazie alle sue giocate e ai suoi gol sia in Serie A che nelle varie partecipazioni del club azzurro alle Coppe Europee. Dries – poi ribattezzato “Ciro” dalla stessa gente di Napoli proprio per il suo legame viscerale con la città – ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del club partenopeo, divenendo il primatista assoluto di reti della squadra azzurra in tutte le competizioni ufficiali (148 reti in 397 gare), in Serie A (113 gol in 295 presenze) e nelle competizioni UEFA (28 reti divise tra Europa League e Champions League in 79 incontri, incluse le qualificazioni).
Ripercorrendo la carriera di Dries Mertens con la maglia del Napoli, si può vedere l’evoluzione dal punto di vista tattico del belga, nato come esterno d’attacco e trasformatosi in uno dei più letali terminali offensivi della storia del club e non solo: infatti, nel 2016/17, anche a causa dell’infortunio occorso ad Arkadiusz Milik, il belga, spostato nel ruolo di centravanti, ha realizzato 34 reti in 46 presenze ufficiali con gli azzurri, cioè tanti quanti quelli messi a referto nelle precedenti tre stagioni in maglia partenopea (34 in 138 incontri).
Una macchina da gol, in grado di segnare di fila addirittura una tripletta contro il Cagliari e una quaterna contro il Torino, entrambe in Serie A: primo giocatore a realizzare almeno tre reti in due gare consecutive nella competizione nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95). Nelle successive annate Dries Mertens resta il vero leader tecnico dell’attacco del Napoli, registrando 80 reti in 213 incontri.
Oltre ai meri numeri statistici del giocatore, basti pensare che nell’arco delle nove stagioni con gli Azzurri, il belga ha conquistato ben tre trofei (due Coppa Italia nel 2013/14 e nel 2019/20 e una Supercoppa Italiana nel 2014).
Dries Mertens è stato il vero e proprio regista delle trame offensive del Napoli nelle sue nove stagioni in maglia azzurra: infatti, oltre alle reti realizzate che gli hanno permesso di diventare il miglior marcatore belga nella storia della Serie A (113 reti, davanti di 40 lunghezze proprio all’attuale centravanti azzurro Romelu Lukaku), l’attaccante, ambidestro e dalle indiscutibili qualità tecniche, ha dimostrato di saper svariare su tutto il fronte d’attacco venendo spesso a recuperare palla sulla trequarti per attirare la difesa avversaria e servire i compagni meglio piazzati in area di rigore o per tentare egli stesso la conclusione dalla distanza.
A riprova di questo ultimo dato, il centravanti azzurro ha segnato ben 27 reti da fuori area in Serie A tra il 2013/14 e il 2021/22 risultando il miglior marcatore fuori dai 16 metri dell’area avversaria in questo parziale nella competizione.
Delle 148 reti in 397 gare da Dries Mertens con la maglia del Napoli alcune sono risultate delle vere e proprie “perle” sia dal punto di visto meramente estetico che da quello balistico.
La prima fu la rete siglata all’80° minuto dal belga in Napoli-Torino 5-3 del 18 dicembre 2016, in quel caso il numero 14 azzurro beffò l’estremo difensore granata con un pregevole pallonetto da dentro l’area siglando la quarta marcatura personale nel match e suggellando una settimana incredibile che lo vide realizzare ben sette gol in Serie A (tripletta contro il Cagliari e, appunto, poker contro i granata).
La seconda, realizzata nel 4-1 esterno rifilato alla Lazio il 20 settembre 2017, rimarrà nella storia come una delle reti più iconiche siglate da un giocatore del Napoli nel massimo campionato italiano: l’attaccante, una volta agganciata palla defilato sulla fascia sinistra, disegnò una parabola arcuata e ingannevole per il portiere biancoceleste che si spense in fondo alla rete tra lo stupore generale dei tifosi presenti all’Olimpico in quell’occasione.
L’ultima, invece, fu messa a segna nella competizione europea più importante, la Champions League, nel pareggio per 1-1 contro il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale dell’edizione 2019/20, quando Mertens portò in vantaggio il Napoli grazie a un tiro potente e preciso dal limite dell’area che si infilò alle spalle dell’incolpevole Marc-André ter Stegen. Un gol speciale, che gli permise all’epoca di eguagliare l’allora recordman di reti con la maglia azzurra in tutte le competizioni, Marek Hamšík (121 gol in 520 presenze), superato poi ampiamente nel corso delle successive due stagioni.