Tra bugie e false dichiarazioni: la Turris non ha versato 165 mila euro e adesso rischia la radiazione


Questa mattina in casa Turris sono arrivati altri quattro punti di penalizzazione per mancati pagamenti di IRPEF e contributi INPS, oltre al mancato deposito dei modelli F24. L’ennesima vicenda di una stagione che, fuori dal campo, vede la propria situazione peggiorare giorno dopo giorno. Bugie ai tifosi e racconti fantasiosi (tra cui la celebre “signora della Lega in vacanza”), il diktat di una società che non ha più la fiducia della piazza. Falsità che la Turris ha provato a “servire” anche alla Covisoc, che ha parlato di “dichiarazione attestante circostanze non veridiche” depositata il 16 ottobre scorso.

L’ennesima figuraccia è servita, la Turris penalizzata dopo un buco di 165 mila euro

La squadra corallina infatti è stata segnalata per non aver pagato  74.886 euro di ritenute IRPEF e 91.003 euro di contributi INPS (fonte: comunicato FIGC), dovuti per le mensilità di luglio e agosto 2024. Inoltre, il club biancorosso non ha depositato entro il termine previsto, ovvero il 16 ottobre 2024, i modelli F24 quietanzati presso la Covisoc. Documentazione necessaria e indispensabile per attestare tutti i pagamenti. L’Agenzia delle Entrate ha poi confermato che i modelli presentati erano privi di validità, ovvero falsi: la banca aveva rifiutato l’addebito della somma prevista.

Per questo è stato sanzionato Antonio Piedepalumbo, all’epoca dei fatti amministratore unico della società, con due mesi di inibizione.

Dall’altra parte c’è invece Ciro Giardino punito con quattro mesi di inibizione per false dichiarazioni, avendo presentato alla Covisoc un documento dove si affermava che erano stati effettuati con successo tutti i pagamenti delle mensilità di luglio e agosto. Nel frattempo la piazza è in fermento assoluto, con il calcio giocato passato in secondo piano. La Turris rischia seriamente la radiazione dal campionato (oggi è arrivato il secondo deferimento, al terzo sarà cartellino rosso). È arrivato il momento della maturità: il tempo delle scuse e delle bugie è finito.

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