Terremoto a Napoli: 14 scosse ai Campi Flegrei e una di magnitudo 2.6 sul Vesuvio

Vesuvio


Uno sciame sismico si è verificato nella serata di ieri, 25 novembre, ai Campi Flegrei, accompagnato da una ulteriore scossa che ha colpito nelle stesse ore il Napoletano con epicentro sul Vesuvio.

Terremoto ai Campi Flegrei e sul Vesuvio

“L’Osservatorio Vesuviano ha provveduto a comunicare a questa amministrazione che a partire dalle ore locali 17:52 è in corso una sequenza di eventi sismici nell’area dei Campi Flegrei. All’orario di emissione del presente comunicato sono stati rilevati in via preliminare 14 terremoti con magnitudo massima 2.2 – si legge nella nota diffusa dal Comune di Pozzuoli.

La scossa più forte, di magnitudo 2.2, si è verificata alle ore 18:32 ad una profondità di 3 km. Lo sciame, stando ai dati comunicati dall’Osservatorio Vesuviano, si è concluso alle ore 18:33 con un’ultima lieve scossa di magnitudo 1.5. Movimenti che, data la natura bradisismica della zona, seppur lievi generalmente vengono chiaramente percepiti dalla popolazione.

I sismografi dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia nelle stesse ore hanno rilevato anche una scossa di terremoto con epicentro sul Vesuvio: è stata registrata alle ore 18:20 con una magnitudo di 2.6 ad una profondità di 0 km. Potrebbe essere stata avvertita dai residenti della zona.

L’ultima scossa localizzata sul vulcano risale a pochi giorni prima: nella mattinata del 23 novembre, alle 8:35 in punto, si è verificato un sisma di magnitudo 2.2. Ancora prima c’è stato quello del 9 novembre di magnitudo 2.8. In quell’occasione l’epicentro era stato localizzato sul versante sud-ovest del vulcano, in prossimità dei territori di Torre del Greco e Torre Annunziata, oltre agli altri centri della costa vesuviana, come Portici.

Secondo gli esperti si tratterebbe di scosse rientranti nella normale attività vulcanica che, come ben si sa, da sempre caratterizza la zona. Gli scienziati hanno più volte sottolineato come scosse di queste magnitudo siano estremamente comuni in un’area vulcanica: eventi sismici di bassa intensità, come questo, non sono quindi indicativi di alcuna attività vulcanica imminente ma rappresentano un fenomeno naturale legato ai movimenti della crosta terrestre.

A ciò si aggiunge il fatto che l’attività del Vesuvio è costantemente monitorata con sistemi di rilevamento moderni, rendendo possibili interventi tempestivi in caso di reale necessità. Al momento simili scosse non devono destare alcuna preoccupazione né diffondere inutili allarmismi.

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