Due sono le razze di cani di origine napoletana: il Mastino napoletano e il cane Corso. Già dai tempi del dominio spagnolo, nel Sud – Italia, ci sono stati momenti significativi per l’affermazione della razza del Mastino. Infatti, i reali di Spagna, portarono i cani dei conquistadores (avevano grosse teste e arti corti). Questi ultimi, erano denominati perro da presa e servivano a rinsanguare il nostro molosso.
La definizione spagnola rimanda alla nostra attuale definizione partenopea: “cane ‘e presa“. In un secondo momento venne attribuito il nome di Mastino che deriva da massatinus, guardiano della masseria. Il 12 e 13 ottobre 1946, a Napoli, città ferita da una violenta guerra, otto mastini napoletani, si aggiravano nei pressi di Castel dell’Ovo, ove c’era una prima esposizione canina. Non dovevano essere giudicati, piuttosto dare concreta immagine dell’esistenza di una precisa famiglia di cani, ciò che era sempre stato denominato cani ‘e presa. Alcuni nomi sono ancora noti: Buffariello, Zingarella, Leone , Moschella e il potente Guaglione. Furono radunati dal medico veterinario Ruggero Soldati, che mostrava quei cani con orgoglio. Li considerava l’espressione di una razza conservata a lungo fra Napoli, Salerno, Caserta e Avellino.
Il cane Corso possiede le stesse origini genetiche del Mastino napoletano. Il cane Corso non viene dalla Corsica, ma è una razza italiana (il ceppo di origine è situato nel Medioevo); “corso” deriva da cohors, che significa guardiano o protettore, termine che ha assunto, nel nostro meridione, l’accezione di virile.