Due foto satellitari che raccontano l’evoluzione urbanistica di Napoli e provincia in 29 anni. A pubblicarle è l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) per la sua rubrica online “Change Detection”. Questa Agenzia spaziale, da tempo, pubblica delle immagini aeree di una zona del mondo, scattate nel corso di anni e i dati raccolti servono agli studiosi per documentare i cambiamenti del territorio, deforestazioni, innalzamento del mare e variazioni climatiche.
In questo caso i satelliti Landstat 5 e 8 hanno fotografato il golfo di Napoli, coprendo un’area di circa 180 chilometri. La comparazione delle due immagini, scattate entrambe il 18 settembre ma una nel 1985 e l’altra nel 2014, fanno emergere uno sviluppo urbanistico dell’area tra Torre Annunziata e l’agro nocerino, facendo scomparire numerosi campi coltivabili ed appezzamenti di terreno che ne caratterizzavano il territorio. L’unica zona verde che ancora sopravvive è quella intorno al Vesuvio, costellato di abitazioni in zona a rischio di eruzione.
Anche se tutto ciò era già visibile ad occhio nudo, le foto satellitari non fanno altro che confermare quello che noi tutti sapevamo. In meno di 30 anni abbiamo sostituito la terra con il cemento, intere aree verdi sacrificate e cancellate da palazzi e condomini.