Marco muore di freddo in un garage: aveva un lavoro ma l’affitto era troppo caro. Il proprietario è un attivista dei centri sociali
Dic 05, 2024 - Redazione Vesuviolive
Marco Magrin morto di freddo in un garage
Aveva un lavoro regolare, ma non riusciva a pagare l’affitto di una casa ed è morto di freddo in un garage. È la sorte triste ed incredibile, nel 2024 e per un Paese che si ritiene civile come l’Italia, toccata a Marco Magrin, un uomo di 53 anni originario del Padovano e la cui vita si è spenta a Treviso.
Il proprietario di casa è un attivista di un centro sociale
Marco Magrin sarebbe stato sfrattato perché non riusciva a pagare l’affitto, nonostante avesse un reddito e gli annunci pubblicati sui social in cui chiedeva se fosse possibile una soluzione adatta a lui. Sembra che la morte sia sopraggiunta a causa del freddo che avrebbe aggravato il problema cardiaco di cui soffriva. Il proprietario dell’appartamento sarebbe un attivista di un centro sociale che, in questi giorni, stava protestando proprio contro gli sfratti e l’emergenza casa a Treviso.
Una contraddizione che ha cercato di spiegare, affermando come si trattasse di un immobile ricevuto in eredità e in merito a cui aveva coperto spese arretrate non pagate. Non poteva continuare a sostenere le spese se non gli veniva pagato l’affitto. Il proprietario ha aggiunto che Magrin stesso gli avrebbe detto di aver trovato una sistemazione diversa, ed a qual punto avrebbe cambiato le serrature. Non sapeva, dice, che l’uomo si era rifugiato in garage.
Marco aveva cercato di riscaldarsi con un giubbotto
L’uomo è stato trovato lunedì mattina, senza vita, in un garage. A fare irruzione sono stati i vigili del fuoco, allertati da amici e conoscenti che da un po’ non avevano sue notizie né lo avevo avvistato nei luoghi che frequentava abitualmente. Stava dormendo quando il suo cuore ha smesso di battere: aveva indosso un giubbotto pesante ed un cappello. A quanto pare amici e familiari non erano a conoscenza della sua situazione, che Marco Magrin potrebbe aver tenuto nascosta per un senso di dignità che gli è stato fatale.
Mario Conte, sindaco di Treviso, ha affermato che le istituzioni non erano state messe a conoscenza del disagio di Magrin, altrimenti la macchina amministrativa si sarebbe mossa per aiutarlo. “La comunità e le istituzioni di Treviso sono pronte a tendere una mano. Può succedere a tutti di cadere in un ambito di difficoltà, ma è in questi casi che la nostra comunità deve confermarsi solidale. È importante che dei disagi si venga a conoscenza“ – ha affermato.