Perché Neres ha le palpebre degli occhi abbassate: cos’è la ptosi congenita
Gen 14, 2025 - Francesco Pipitone
Gli occhi di Neres e la ptosi congenita
Se lo chiedono i tifosi del Napoli e non solo: come mai le palpebre degli occhi di David Neres sono più abbassate rispetto a quanto si riscontra nella maggioranza della popolazione? La sua condizione si chiama ptosi congenita ed in alcuni casi – non quello di Neres – può influire piuttosto negativamente sulla capacità di vedere.
Perché Neres ha gli occhi semi chiusi: la ptosi congenita
A svelare il nome del disturbo è lo studio oculistico Pascotto di Napoli, che spiega: “Cos’è la ptosi congenita? Beh, è quando la palpebra fa un po’ la pigra per colpa di un muscoletto che ha deciso di non fare il suo dovere. In alcuni casi è appena percettibile, in altri potrebbe oscurare la vista come una serranda a metà! Ma non preoccupatevi, un piccolo ritocchino chirurgico e Neres – o chiunque condivida questa particolarità – potrebbe aprire lo sguardo a nuove prospettive. La chirurgia moderna permette di sollevare le palpebre e restituire vigore sia alla vista che all’espressività!”.
Cos’è la ptosi congenita e come si cura
La ptosi congenita è una condizione medica che si verifica fin dalla nascita, caratterizzata da un abbassamento della palpebra superiore. Questo abbassamento può essere lieve, moderato o severo e può interessare uno o entrambi gli occhi. Spesso dovuta a uno sviluppo incompleto o difettoso del muscolo elevatore della palpebra superiore (muscolo levatore). Può anche essere associata a condizioni neurologiche o a malattie muscolari congenite.
In tale condizione la palpebra, che copre parzialmente o totalmente la pupilla, riduce il campo visivo. La testa può essere inclinata all’indietro o su un lato per cercare di vedere sotto la palpebra cadente. È possibile il verificarsi di ambliopia (occhio pigro) se non trattata, poiché il cervello potrebbe ignorare le immagini provenienti dall’occhio coperto.
Le tecniche alternative alla chirurgia
Nei casi lievi potrebbe non essere necessario un intervento se non c’è compromissione della vista. In caso contrario si ricorre spesso alla chirurgia, che oltre a migliorare la funzionalità visiva dà benefici anche sul lato estetico. L’intervento può includere l’accorciamento o il rinforzo del muscolo levatore o l’uso di tecniche alternative come la sospensione della palpebra con materiali come il silicone o il frammento del muscolo frontale del paziente.
Con un trattamento appropriato, molti bambini con ptosi congenita possono avere una buona qualità della vita, con miglioramenti sia funzionali che estetici. Tuttavia, la chirurgia non garantisce sempre un risultato perfetto, e potrebbero essere necessari ulteriori interventi nel corso della crescita.