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Il figlio di Bossi condannato per falso sul Reddito di cittadinanza: ennesimo scandalo targato Lega Ladrona

Le indagini erano partite lo scorso anno, adesso Riccardo Bossi è stato condannato per false attestazioni per l’ottenimento del Reddito di cittadinanza. Il figlio primogenito di Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, in primo grado – con giudizio abbreviato – è stato condannato alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione con sentenza del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Busto Arsizio. Il suo difensore ha annunciato il ricorso in appello.

Riccardo Bossi degno erede della Lega Ladrona

Secondo i magistrati ha percepito indebitamente la somma che dovrebbe aggirarsi intorno ai 12.800 euro tra il 2020 ed il 2023. Secondo quanto ricostruito dalla procura, il Reddito di cittadinanza in favore di Riccardo Bossi veniva elargito come misura di sostegno alla locazione di un immobile dal quale, però, sarebbe stato già sfrattato in quanto moroso. Dopo una segnalazione all’Agenzia delle Entrate è scattata l’indagine.

Ennesimo guaio giudiziario

Ennesimo guaio giudiziario per il figlio di chi, per decenni, ha costruito le proprie fortune politiche sul razzismo, la denigrazione ed i pregiudizi contro i cittadini meridionali. Riccardo Bossi infatti ha accumulato nel tempo un numero ragguardevole di accuse: appropriazione indebita a Milano, truffa a Busto Arsizio, Novara e Varese, mentre si sta difendendo anche dalle accuse di maltrattamenti nei confronti della propria madre.

Accuse di conti non pagati al ristorante o al distributore di benzina, il coinvolgimento nello scandalo che ha travolto anche il padre, in cui furono accusati di avere usato i soldi del partito per pagare spese personali. Grazie alla mancata querela della parte offesa, ossia il segretario Matteo Salvini, il procedimento cadde e si risolse con l’assoluzione.

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