Orgoglio meridionale a Sanremo, Brunori Sas: un nome e un brano come omaggio al Sud

Brunori Sas a Sanremo


Per la terza serata del Festival di Sanremo 2025, torna sul palco Brunori Sas, cantautore e compositore che ha scelto di esibirsi sul palco dell’Ariston con un brano che non solo racconta del suo rapporto con la figlia Fiammetta ma che vuole omaggiare anche le sue radici meridionali: il suo stesso nome d’arte riprende fortemente le sue origini calabresi.

Brunori Sas a Sanremo: la sua canzone è un omaggio al Sud

Dario Brunori, in arte Brunori Sas, è un cantautore, compositore, produttore discografico e polistrumentista, nato a Cosenza il 28 settembre 1977. Il legame con la sua terra e la sua famiglia è racchiuso nello stesso nome che ha scelto di utilizzare per esordire nella scena musicale: Brunori Sas è, infatti, l’impresa edile che i suoi genitori hanno aperto in Calabria e che ha coperto le spese di realizzazione di diverse incisioni.

Da fiero calabrese, Brunori Sas, nel corso delle sue apparizioni pubbliche, coglie sempre l’occasione per esaltare la sua terra d’origine, dove ancora oggi vive con la sua famiglia. Proprio in una recente intervista, rilasciata a Il Quotidiano del Sud, ha rivelato: “Se ho pensato di lasciare la Calabria alla fine sono sempre tornato, è la terra di cui ho bisogno per rimanere in equilibrio, per avere un punto fermo.

Proprio a “casa sua” è nata l’ispirazione per il brano L’Albero delle Noci, in gara a Sanremo: “L’albero è di fronte casa mia da oltre 13 anni: lo vedo cambiare con le stagioni, resistere al vento, rinascere con la primavera. Mi fa riflettere sul tempo che passa e sulla vita che si trasforma. Da quell’albero è nata la canzone, quasi spontaneamente, come se fosse sempre stata lì, in attesa di essere scritta”.

Proprio nel corso della conferenza stampa di Sanremo ha sottolineato il significato della canzone, che non solo racconta il rapporto padre-figlia ma anche l’attaccamento alle sue radici: “Non sento la responsabilità ma una grande gioia, non ho sentito il bieco campanilismo ma un sano senso di appartenenza, e se vuoi anche di rivalsa. Io che da anni sento inevitabilmente lo stereotipo della Calabria, mi fa piacere portare una visione, un’umanità che ha a che fare con la Calabria perché sono nato lì, vivo lì, sono radicato.

“Tra l’altro in questa canzone ci sono anche molti passaggi che mi hanno aiutato ad autorizzarmi a portarla qui a Sanremo. Fosse stata solo una canzone strettamente legata al rapporto padre e figlio probabilmente per pudore non lo avrei fatto. Invece il fatto che, partendo dal presupposto della nascita di Fiammetta, io parli anche della Calabria, delle mie radici, e lo faccia come bisogna fare (perché quando ami qualcuno o qualcosa bisogna mostrare le luci ma anche le ombre) mi fa piacere”.


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