Chi era Ciro: il giovane che si è tolto la vita a Caivano perché non riusciva a pagare l’affitto
Feb 28, 2025 - Veronica Ronza
Ciro Abbazia, il ragazzo morto a Caivano dopo lo sfratto
Si chiamava Ciro Abbazia l’uomo che si è tolto la vita nella sua casa di Caivano, a Napoli, dopo aver ricevuto la notifica di sfratto dall’ufficiale giudiziario. Diversamente da quanto trapelato inizialmente, il giovane si è spento all’età di 40 anni (e non di 31).
Chi era Ciro: morto a Caivano dopo la notifica di sfratto
Ciro risiedeva da solo in quell’appartamento di Caivano, era un maestro pasticciere ma pare che negli ultimi tempi svolgesse un lavoro precario. Proprio questa mancata stabilità occupazionale sarebbe stata alla base delle difficoltà economiche che gli avrebbero impedito di coprire la quota dell’affitto.
Un ragazzo fragile, che stava cercando di uscire fuori dal vortice della depressione ma che dinanzi alla prospettiva di rimanere senza una casa non avrebbe più retto, decidendo di farla finita. Proprio lo scorso mercoledì, aveva ricevuto con gentilezza l’ufficiale giudiziario in casa e dopo aver preparato il caffè si sarebbe allontanato con la scusa di dover andare in bagno. Soltanto dopo i carabinieri, allertati dall’ufficiale, ritroveranno il corpo privo di vita del giovane che si sarebbe impiccato in camera da letto.
“Mio nipote era un bravo ragazzo, maestro pasticciere, orgoglioso di non dipendere dalla famiglia. Poi è arrivata quella maledetta depressione, che pure aveva curato, tanto che si era messo a cercare un lavoro. L’ha capito anche l’ufficiale giudiziario, una brava donna, che gli ha dato altro tempo per lasciare la casa. Ma il danno era fatto. Mio nipote per il giudice che ha deciso lo sfratto era solo un fascicolo, invece era una persona meravigliosa. Ora lasciatemi piangere, altro non riesco a fare” – ha detto una zia intervistata da Il Mattino, in occasione dei funerali.
Suicidio, si può sempre chiedere aiuto: ecco come
Chiunque può avere pensieri di suicidio, la cosa fondamentale è non sottovalutarli né fingere di non averli. A volte si fa fatica a vedere una via d’uscita a problemi che sembrano enormi, ma non è mai così: a tutto c’è rimedio e si deve sempre essere ottimisti.
Per questo bisogna chiedere aiuto ai propri familiari, amici o affidarsi ad esperti come Telefono Amico. Inoltre è possibile far riferimento agli psicologi presenti nelle Asl della Regione Campania.
