Il papà di Aurora Bellini, morta sul traghetto: “Voglio la verità, mia figlia non era malata”
Mar 20, 2025 - Stefano Esposito
Aurora, la studentessa morta sul traghetto a Napoli
Paolo Bellini, padre di Aurora, la studentessa diciannovenne di Batignano (Grosseto) tragicamente scomparsa nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2025 durante una gita scolastica, ha rotto il silenzio con parole cariche di dolore e determinazione.
La giovane, che frequentava il quarto anno dell’Istituto Tecnico Manetti-Porciatti di Grosseto, è morta a bordo del traghetto che da Napoli la stava portando a Palermo insieme ai suoi compagni di classe. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Paolo ha espresso il suo strazio e la sua ferma volontà di conoscere la verità su quanto accaduto alla figlia.
Paolo, il padre di Aurora Bellini: “Quando ci siamo salutati era felice”
«Voglio solo e semplicemente la verità. Il resto è un dolore che nessuno può immaginare», ha dichiarato l’uomo, sottolineando come Aurora non avesse alcuna patologia pregressa. «Quando ci siamo salutati era felice», ha aggiunto, ricordando l’ultimo incontro con la figlia, lunedì mattina, al parcheggio prima che salisse sul pullman per iniziare il viaggio.
Quella stessa sera, verso le 20, i due si erano sentiti al telefono: Aurora gli aveva raccontato di stare bene, di essere entusiasta di mangiare una pizza con i compagni e di andare nella discoteca della nave, assicurandogli che non avrebbe fatto tardi. Poche ore dopo, però, una telefonata nella notte ha stravolto per sempre la vita della famiglia: Aurora non c’era più.
Paolo, operaio e figura attiva nella comunità di Batignano come dirigente della locale squadra di calcio e membro della Pro Loco, si è recato in Campania per seguire da vicino l’indagine aperta dalla Procura di Torre Annunziata, che ha disposto un’autopsia per fare luce sulle cause del decesso.
L’ipotesi più accreditata al momento è quella di un infarto, ma i risultati dell’esame autoptico, previsto per oggi 20 marzo, saranno determinanti per confermare o smentire questa teoria. «Non riesco a pensare che Aurora non ci sia più», ha confessato Paolo, incapace di accettare una perdita così improvvisa e inspiegabile per una ragazza giovane, sana e piena di vita.
Nelle sue parole emerge anche il ritratto di Aurora: una ragazza solare, gentile, con un carattere che la rendeva speciale agli occhi di tutti. «Non lo dico perché sono suo padre, ma era la classica figlia che ogni genitore vorrebbe avere», ha raccontato.
Appassionata di pattinaggio, sport che aveva praticato per anni prima di abbandonarlo dopo il Covid, Aurora sognava di diventare architetta e amava disegnare, un talento che aveva messo a frutto partecipando alla realizzazione di un murale nella sua scuola. La sua vitalità e il suo sorriso erano noti a Batignano, dove la comunità si è stretta attorno alla famiglia, annullando feste e chiudendo attività in segno di lutto.
In questo momento di immenso dolore, Paolo ha trovato conforto nella moglie Erika e nella figlia Martina, sorella gemella di Aurora.
«Ci abbracciamo continuamente e ci diamo forza», ha detto, evidenziando il legame profondo che unisce la famiglia. Tuttavia, il suo pensiero resta fisso su un unico obiettivo: capire cosa sia successo quella notte sul traghetto. Riguardo alle indagini, ha scelto di rispettare il riserbo richiesto dagli inquirenti, limitandosi a ribadire: «Posso solo dire che voglio la verità».
La tragedia di Aurora ha scosso non solo Batignano, ma anche i compagni di scuola e gli insegnanti, che hanno visto interrompere bruscamente un viaggio di istruzione che doveva essere un momento di gioia. Mentre si attendono i risultati dell’autopsia, le parole di Paolo Bellini risuonano come un grido di dolore e una richiesta di giustizia, in nome di una figlia che, come lui stesso ha detto, «era nel fiore della sua vita».