Aurora Bellini, l’autopsia: “Morta dopo una serata in discoteca”

Aurora, la studentessa morta sul traghetto a Napoli


Si è conclusa ieri, venerdì 21 marzo, presso l’ospedale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, l’autopsia sul corpo di Aurora Bellini, la studentessa diciannovenne di Batignano, frazione di Grosseto, deceduta nella notte tra il 17 e il 18 marzo durante una gita scolastica.

Aurora Bellini morta dopo una serata in discoteca: l’autopsia

La giovane si trovava a bordo di un traghetto partito da Napoli e diretto a Palermo quando ha accusato un malore fatale, che ha spezzato la sua vita e lasciato un’intera comunità sotto shock. Ora, familiari, amici e compagni di scuola attendono con ansia i risultati degli esami per fare luce sulle cause di una tragedia tanto improvvisa quanto inspiegabile.

Un malore improvviso durante la gita

Aurora, studentessa del quarto anno dell’Istituto Tecnico “Manetti-Porciatti” di Grosseto, indirizzo informatico, era partita con la sua classe per il “Tour della Legalità”, un viaggio didattico che avrebbe dovuto portarla a esplorare temi di giustizia e cittadinanza tra Napoli e Palermo. La sera del 17 marzo, dopo aver trascorso del tempo con i compagni nella discoteca della nave “Cruise Bonaria”, la giovane è rientrata nella cabina condivisa con altre studentesse.

È lì che, intorno alle 2:00, i suoi compagni l’hanno trovata priva di sensi nel bagno, dando immediatamente l’allarme. Nonostante i tentativi di rianimazione del medico di bordo e il rapido intervento di una motovedetta della Guardia Costiera, che l’ha trasferita verso Sorrento, Aurora non ce l’ha fatta: è deceduta prima di raggiungere la terraferma.

L’autopsia: un passo verso la verità

L’esame autoptico, disposto dalla Procura di Torre Annunziata e svolto in collaborazione con la Procura di Nocera Inferiore, è stato completato nella giornata di ieri.

L’autopsia, accompagnata da un esame tossicologico i cui risultati arriveranno tra circa dieci giorni, mira a chiarire le circostanze della morte. La principale ipotesi al momento è quella di un arresto cardiaco, un evento raro e drammatico per una ragazza di 19 anni.

Tuttavia, il padre di Aurora, Paolo Bellini, ha più volte sottolineato che la figlia “non aveva alcuna patologia preesistente”. “Era una ragazza sana, solare, piena di vita”, ha dichiarato al Corriere Fiorentino, “l’ultima volta che l’ho sentita mi ha detto che stava bene e che si stava divertendo”. Queste parole alimentano il mistero e rendono cruciale l’esito degli accertamenti.

Un’inchiesta per omicidio colposo

La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, un atto dovuto per consentire le indagini e verificare eventuali responsabilità.

Gli inquirenti, coordinati dalla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, stanno analizzando non solo le cause mediche del decesso, ma anche la tempistica e le modalità dei soccorsi. Si vuole accertare se tutte le procedure siano state rispettate e se vi siano stati ritardi o omissioni che possano aver contribuito all’esito fatale. Al momento, non emergono elementi significativi che puntino a responsabilità specifiche, ma l’autopsia potrebbe fornire indizi decisivi.

L’attesa dei risultati e il ritorno a casa

Conclusi gli esami medico-legali, la salma di Aurora è stata restituita alla famiglia. Il feretro dovrebbe partire dalla Campania nella mattinata di domenica 23 marzo, per arrivare a Grosseto, dove sarà allestita la camera ardente.

I funerali sono previsti per lunedì 24 marzo alle ore 15:00, nella chiesa di Batignano, il paese dove Aurora viveva con i genitori e la sorella gemella Martina. Intanto, i compagni di classe e i docenti, sconvolti dall’accaduto, sono rientrati a Grosseto nelle scorse ore, accolti da una comunità in lutto che ha espresso il proprio cordoglio con striscioni e messaggi, come quello apparso davanti alla scuola: “Brilla Auro”.

Una giovane vita spezzata

Aurora Bellini era una ragazza piena di passioni: amava il pattinaggio, che praticava con la sorella gemella, e la street art, un interesse che l’aveva portata a contribuire a un murale nella sua scuola, inaugurato appena un mese fa.

La sua morte ha lasciato un vuoto profondo non solo nella famiglia, ma anche tra gli amici e i compagni, che la ricordano come una persona gentile e sempre sorridente. Mentre si attendono i responsi definitivi dell’autopsia e dell’esame tossicologico, la domanda che tutti si pongono è la stessa del padre Paolo: “Cos’è successo a mia figlia?”. Una risposta che, si spera, possa almeno lenire il dolore di una perdita così grande.


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