Gaeta, ultima capitale del Sud: sventola la bandiera delle Due Sicilie per ricordare i martiri dell’Unità d’Italia
Mar 25, 2025 - Emilio Caserta
La bandiera del Regno delle Due Sicilie sventola a Gaeta
Anche quest’anno, come ormai accade da tempo, Gaeta è diventata per tre giorni la capitale della memoria meridionale. Centinaia di persone sono arrivate da ogni parte d’Italia – e perfino dall’estero – per prendere parte a una serie di eventi intensi e simbolici che hanno ripercorso le ultime ore del Regno delle Due Sicilie e celebrato l’identità di un popolo spesso dimenticato.
Gaeta testimone del sacrificio e simbolo della resistenza
Cuore dell’evento, il convegno che ha visto protagonisti intellettuali e storici come la prof.ssa Mariolina Spadaro, il dr. Alessandro Romano ed il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico con un focus appassionante su figure chiave come Ferdinando I, Maria Sofia e l’assedio di Gaeta, episodio tragico e fondante della coscienza meridionalista.
«Gaeta non è solo un luogo, è un simbolo: qui è finito un Regno, ma è iniziata una lunga resistenza culturale» – ha affermato De Crescenzo durante il suo intervento.
Il sindaco: “Preserviamo la memoria storica dell’antico popolo delle Due Sicilie”
A fare gli onori di casa, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese, che ha sottolineato l’importanza di tenere viva questa memoria come patrimonio condiviso, oltre le ideologie: «Questa città ha un dovere morale verso la propria storia. L’identità si coltiva, e la memoria è un seme da proteggere. Gaeta ha un grande compito, preservare la memoria storica dell’antico popolo delle Due Sicilie».
Ad arricchire la manifestazione, l’inaspettata partecipazione dello scrittore e giornalista Pino Aprile, che ha emozionato il pubblico con un intervento vibrante sulla necessità di un nuovo racconto del Sud, fondato sulla verità storica e sul riscatto culturale. «Non si tratta di nostalgia, ma di giustizia: il Mezzogiorno deve tornare protagonista del proprio destino” – ha detto Aprile.
Suggestiva e toccante anche la visita alla fortezza borbonica e la cerimonia religiosa con l’alzabandiera sulla storica Batteria “La Favorita”, la domenica, tra i luoghi più simbolici dell’assedio. Ma il momento più commovente è stato il ricordo notturno sulla spiaggia dei soldati caduti, con la voce intensa dell’artista Fabrizio Mandara che ha intonato te voglio bene assaje, il canto che accompagnò la loro partenza alla fine dell’assedio, e del Regno.
Per le strade di Gaeta sono rimaste le tracce di un amore autentico per la storia del Sud, testimoniato dalle associazioni, dai libri, dagli sguardi. E da un popolo che, a distanza di oltre 160 anni, non ha mai smesso di ricordare.