Omicidio Giancarlo Siani, torna libero Gaetano Iacolare: guidava l’auto del commando


È tornato ieri pomeriggio in libertà Gaetano Iacolare, l’uomo condannato in via definitiva per l’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, avvenuto il 23 settembre del 1985. Dopo aver scontato 24 anni di carcere, Iacolare – ritenuto colui che guidava l’auto del commando killer – ha lasciato il penitenziario, accolto dai suoi familiari nella tenuta di famiglia a Marano, dove è stato organizzato un piccolo festeggiamento.

Omicidio Giancarlo Siani, torna in libertà Gaetano Iacolare: era alla guida dell’auto del commando

Iacolare, nipote dei noti boss Lorenzo e Angelo Nuvoletta, fu arrestato nel 2001 e condannato per il ruolo avuto nell’agguato che costò la vita a Siani, cronista de Il Mattino, colpevole – secondo la camorra – di aver scritto troppo, scavando nei rapporti tra clan, affari illeciti e istituzioni.

Un delitto che segnò per sempre la storia del giornalismo italiano, e che continua a rappresentare uno dei simboli della lotta alla criminalità organizzata.

Nonostante il clamore mediatico e l’indignazione che l’omicidio suscitò all’epoca (e ancora oggi), Gaetano Iacolare ha terminato di espiare la sua pena.

Rimangono invece reclusi con condanna all’ergastolo gli altri responsabili: Ciro Cappuccio, Armando Del Core e Luigi Baccante, riconosciuti come esecutori materiali e mandanti del delitto.

Il ritorno in libertà di Iacolare avviene in un momento particolarmente significativo: proprio in questi giorni, infatti, a Pomigliano d’Arco si celebrano i 40 anni dalla morte di Giancarlo Siani.

Un anniversario che ha visto studenti, giornalisti e istituzioni uniti in una serie di iniziative dedicate alla memoria del giovane cronista ucciso per aver raccontato la verità.

Se da un lato la legge ha fatto il suo corso, dall’altro resta aperta la ferita morale: la liberazione di un uomo condannato per aver preso parte a un delitto così simbolico risveglia il dolore di una comunità che non ha mai smesso di chiedere verità, giustizia e memoria.

In un paese che ancora oggi paga il prezzo della criminalità organizzata, la figura di Giancarlo Siani resta faro e monito: un ragazzo che ha creduto nel giornalismo come strumento di libertà, e che ha pagato con la vita il coraggio di raccontare ciò che molti preferivano ignorare.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI