Quando si parla di tradizione gastronomica, è davvero difficile competere con quella partenopea, per la sua vastità di sapori e pietanze, di ricette tramandate di generazione in generazione, di segreti che rendono uniche al mondo le prelibatezze campane. Non a caso le ricette napoletane vengono “riprodotte” in tutto il mondo.
Un mito da sfatare riguarda il panettone, dolce tipico del periodo natalizio, che non manca mai durante gli abbondanti cenoni napoletani. Nonostante venga continuamente “sponsorizzato” come specialità dell’entroterra milanese, il primato del miglior panettone artigianale spetta ancora una volta alla Campania: solo i napoletani conoscono la vera arte della panificazione, riconosciuta a pieno da Gambero Rosso e da altre giurie, che lo hanno classificato come una specialità a sé, come riportato da Napolistyle.it.
La famosa azienda Perugina, nell’intento di esportare il panettone all’estero, l’ha denominato non a caso “Panettone Napoli”, nulla a che vedere con la Lombardia.
Qual è il segreto del panettone napoletano? Il lievito madre, che viene utilizzato al posto del classico lievito di birra. La preparazione, per ottenere un dolce impeccabile, è abbastanza lunga e si divide in vari step che vanno eseguiti con cura: dieci giorni prima della cottura viene preparato l’impasto con acqua e farina, che deve lievitare a lungo. Sono necessarie altre tre lievitazioni, per un totale di quattordici ore.