‘Napoli: pizza, spaghetti e mandolino’, sembra lo spot per pubblicizzare una città che ha bisogno di farsi conoscere, di mettere in bella mostra le sue peculiarità per farsi ammirare, un modo per emergere, per bussare alla porta degli stranieri quasi per implorare considerazione e turismo, ma a conti fatti i napoletani possono gridare a tutti che non è così.
Napoli non ha bisogno di pubblicità, di chiacchiere e racconti, per Napoli contano i fatti ma non si può dire la stessa cosa per tutti. Ogni volta i napoletani sono costretti a vivere in una società come quella italiana che ama denigrare e marchiare col fuoco il popolo partenopeo, indicandolo come minore in tutto e per tutto. Si punta il dito incitando il Vesuvio per una strage, o si ricorda il colera, il terremoto, come se noi partenopei stessimo sempre pronti a ricordare loro la peste o a pregare per le esondazioni dei loro fiumi auspicando uno sterminio settentrionale. Nulla di tutto ciò sfiora il popolo partenopeo, dovremmo appartenere tutti alla stessa nazione ma guardando ai fatti, Napoli sembra essere un paese a parte.
La cosa che maggiormente rasenta la stupidità vera e propria appartiene ai ragionamenti incomprensibili di chi prima ama sputare veleno su Napoli, e poi si appropria indegnamente del nome della città e di tutte le sue meraviglie, per farsi conoscere nel mondo. Chi non ha mai letto all’estero ‘pizza napoletana’, ‘espresso napoletano’, ‘babà napoletano’ e via dicendo? Avete mai letto ad esempio: ‘cotoletta alla milanese’ o ‘fegato alla veneziana’? In qualche film anche straniero, avete sentito cantare canzoni in piemontese come spesso si sentono quelle antiche napoletane?
Napoli evidentemente viene spesso maltrattata per invidia e inferiorità altrui, ma badate bene cari italiani, all’estero quando si dice Italia il primo pensiero corre verso Napoli e lo sapete tutti, altrimenti perché usare le classiche canzoni napoletane per pubblicizzare alimenti prodotti al Nord?
Due video pubblicitari raccontano, ingenuamente e involontariamente forse, quanto Napoli incida positivamente. Come potrebbe uno straniero negare la bontà della cucina napoletana? E allora ecco la pubblicità di alimenti settentrionali accompagnati da una presentazione tutta napoletana. Scherzosamente si potrebbe indicare come pubblicità ingannevole, ma noi napoletani siamo così e ci accontentiamo semplicemente di sorridere, e di sottolineare al mondo intero quanto gli italiani abbiano bisogno dei partenopei per essere riconosciuti. Forse questo lo immaginavano bene i Savoia, quando nel lontano 1860 decisero che l’Italia andava ‘unita’, evidentemente guardavano al futuro e pensavano che all’estero se Napoli fosse stata indipendente, tutte le altre regioni se la sarebbero cavata piuttosto male.
Se in tutto il mondo quando si dice Italia si pensa a Napoli, perché ai napoletani viene riservata sempre la solita accoglienza al Nord, con scritte demenziali che recitano un misero e inutile: Benvenuti in Italia?
Attenti che ad approfittare troppo della fama di Napoli all’estero si rischia di ritrovarsi dinanzi al tricolore con una scritta che dirà ‘Benvenuti a Napoli’, l’unica Italia conosciuta nel mondo.