Cosa hanno in comune un dipinto di Picasso, una copertina di Vogue e un ritratto di gentildonna rinascimentale? Tutti e tre vogliono accattivare esaltando la femminilità, la sensualità e la bellezza e, tutti e tre, lo fanno raffigurando il corallo.
L’analisi di come il nostro “oro rosso”, sia stato, ed è, un materiale inestimabile per la gioielleria e lo sfarzo di ogni tempo ha portato alla creazione dell’evento “Seduzione senza tempo, il corallo tra memoria e modernità”.
La mostra è stata inaugurata sabato 13 Dicembre 2014 e rimarrà allestita fino all’11 Gennaio 2015 per le vie del centro storico di Torre del Greco: via Roma, via Salvator Noto e Piazza Santa Croce. L’evento è stato promosso dall’Assocoral e dal Comune di Torre del Greco, in collaborazione con la Fiera di Vicenza, in vista del Vicenzaoro Juanary, dal 23 al 28 Gennaio 2015, e della Fiera di Hong Kong, a Marzo.
La mostra consiste in alcuni cartelli, posti sui marciapiedi delle strade interessate, che rappresentano, ciascuno, due immagini. In ogni cartello evidenzia un confronto speculare fra antichità e modernità dell’uso del corallo.
Ad esempio, in uno di questi confronti, troviamo un ritratto di nobildonna del XV secolo e una fotografia scattata ad Ornella Muti per una rivista di modo: sia la nobildonna, che la modella indossano la stessa identica collana composta da pietre di corallo.
In un’altra notiamo come sia l’Imperatrice Giuseppina Bonaparte, in un ritratto del tempo, sia una modella del 2013 indossino entrambe una collana di corallo e portino i capelli raccolti da una spilla, sempre in corallo.
Ogni fine settimana i ragazzi dell’Istituto Degni, che ospita tra l’altro anche il Museo del Corallo cittadino, accompagneranno i visitatori all’interno della mostra spiegando i vari confronti.
Insomma questa mostra è una sorta di memento di tutta la ricchezza che i cittadini torresi stanno perdendo tralasciando e dimenticando la loro secolare tradizione nella lavorazione del corallo. Non è un caso che in pochi decenni la città di Torre del Greco, da che era considerata la settima città più ricca d’Italia, è scivolata nella povertà e nella mediocrità.
Il corallo è stato un tesoro per la città e per il mondo e continuerà a essere sinonimo di lusso e benessere nei secoli a venire. Sta ai torresi decidere se rivendicare il proprio “oro rosso” e le proprie origini o continuare a lasciarselo sottrarre in silenzio da altri paesi.