Oggi è il Blue Monday, meglio conosciuto come “il giorno più triste dell’anno”. Il termine indica un particolare giorno dell’anno, solitamente il terzo lunedì del mese di gennaio, che si legherebbe al picco massimo di infelicità e malinconia vissuto in questo determinato periodo.
Secondo una tradizione inglese, la data della “tristezza” è stata stabilita mediante un’equazione matematica messa su da Cliff Arnall, uno psicologo inglese: una formula ideata dall’esperto per calcolare il giorno con il più alto fattore di depressione dell’anno per invogliare le persone a riferirsi a validi professionisti.
La teoria matematica del Blue Monday sarebbe supportata anche dalle rigide condizioni meteorologiche di gennaio, dalle giornate corte, dalla fine dei festeggiamenti natalizi oltre ai sensi di colpa per aver mangiato troppo, aver speso più del dovuto. Non da ultimo il ritorno al lavoro e i tanti propositi di fine anno che, probabilmente, nemmeno a metà mese mostrerebbero segni di avvio.
Come di solito accade, imprese eaziende in occasione del Blue Monday cercano di sfruttare la ricorrenza per fini commerciali. Agenzie di viaggi e ristoranti, ad esempio, cercando di proporre rispettivamente viaggi e cibi per sfuggire al giorno più triste dell’anno.
Non a caso la British Dietetic Association ha puntato sul cibo, uno dei piaceri indiscussi della vita di ognuno di noi: per cercare di superare questo momento triste e critico ha consigliato di mangiare (e qui ogni napoletano doc concorderebbe senza alcuna esitazione).
Di qui il commento di Alison Clark: “Mangiare tanto può aiutare la gente a superare il giorno più triste dell’anno solo se non avvengono eccessi: evitate caffeina e snack energetici e prendete solo cibi nutrienti per portare un po’ di gioia nel Blue Monday”.
Ma dopo tanta tristezza, abbuffate di cibo e viaggi di fuga, ci sarà un giorno dedicato interamente alla felicità? La risposta è positiva: l’ “Happiest Day” cade intorno al solstizio d’estate, tra il 21 ed il 24 giugno.