Il tesoro che il Barone lasciò ai ciechi è finito nelle grinfie della Regione Campania
Gen 28, 2015 - Laura Muryel Esposito
Il Mattino ha rispolverato la questione del tesoro del Barone Giovanni Paolo Quintieri, che egli alla sua morte lasciò in dono ai ciechi. Nato dal matrimonio tra Evelina Casalis ed Angelo Quintieri, ereditò alla morte del padre tutto il patrimonio della famiglia continuando lui stesso ad occuparsi della gestione dei notevoli beni ereditati.
Nel 1934, decide di acquistare a Roma parte del terreno dell’ex villa Ada De Heritz, su cui immediatamente inizia i lavori per la costruzione di immobili esistenti tutt’oggi. La gestione dei lavori viene affidata alla Società Anonima Urbana Industria Edilizia, oggi conosciuta come S.a.u.i.e. , creata dallo stesso Giovanni Paolo Quintieri.
Alla sua morte avvenuta nel 1970, tutti i beni di cui il Barone Quintieri era in possesso, così come redatto nel testamento dello stesso, vengono lasciati in beneficenza all’istituto “Paolo Colosimo” pro ciechi di Napoli, dove la madre Evelina Casalis, per tanto tempo aveva prestato servizio e sostegno economico. Dove sono finiti oggi i beni lasciati dal barone per i ciechi?
Nel 1978, la legge che permette di sopprimere gli enti inutili, consente alla Regione Campania di appropriarsi dei beni lasciati in eredità all’istituto per i ciechi, e così tutte le tele, i quadri, i vasi, tappeti persiani e tutto quello che di grande valore, apparteneva alla famiglia Quintieri, è stato ereditato dalla Regione.
Dei beni immobili invece, se ne occupa la S.a.u.i.e., la società creata dal Barone Quintieri ed oggi passata al controllo della Regione, così come comunicato dall’assessore al Patrimonio Ermanno Russo. Dunque l’opera di beneficenza del benestante Quintieri è finita nelle mani della Regione Campania, che non si preoccupa di rendere partecipi i cittadini del rendimento del patrimonio ereditato, come il barone avrebbe voluto..
Questi sono gli unici dati sicuri, in merito all’eredità destinata all’istituto Colosimo, che probabilmente non ha mai visto sviluppi reali in merito alla vicenda.